Ha suscitato enorme scalpore e diverse prese di posizione il servizio realizzato da Max Laudadio per Striscia la Notizia, andato in onda ieri sera. Infatti l'inviato del popolare programma ideato da Antonio Ricci, ha intervistato lo scrittore Gianluigi Nuzzi, giornalista di Libero che, assieme al collega Claudio Antonelli, ha appena dato alle stame Metastasi – Sangue, soldi e politica tra nord e sud. La nuova ‘ndrangheta nella confessione di un pentito, un libro – confessione in cui il pentito Giuseppe Di Bella, uno dei collaboratori di giustizia ritenuti più affidabili, ricostruisce trent’anni di ’ndrangheta inedita tra la Lombardia e la Calabria (con altri passaggi relativi al legame con la Lega Nord che certamente infiammeranno la polemica politica).
Nel colloquio tra l'inviato e lo scrittore si fa riferimento ad alcune dichiarazioni di un altro pentito (Barreca, poi confermate dallo stesso Di Bella) in merito ai rapporti fra l'organizzazione criminale calabrese ed il noto stilista Gianni Versace. Secondo la ricostruzione del pentito, dunque, la criminalità organizzata calabrese aveva in pugno Versace, forniva droga alla famiglia dello stilista e aveva rapporti un po' con tutti gli imprenditori locali di Milano:
"Rapporti di amicizia, di aiuti reciproci e finanziari, prestavano i soldi un po` a tutti. De Stefano (potente boss della ‘ndrangheta ndr) mi ha detto che, in sostanza, lui aveva Gianni Versace nelle mani: lo gestivano sotto il profilo economico. Loro ce l'avevano in pugno, questo lo so per certo. Avere in pugno, significa fare tutto ciò che uno vuole: questo è un dato certo che non ho mai detto perché‚ nessuno me lo ha mai chiesto […] Coco Trovato, che rappresentava la famiglia De Stefano a Milano, forniva la droga alla famiglia Versace".
Dichiarazioni davvero scioccanti che continuano con un esplicito riferimento all'assassinio dello stilista, avvenuto a Miami Beach, 15 luglio 1997:
C`è stato un periodo in cui Coco Trovato aveva assunto una posizione di grande rilevanza, quindi aveva un potere economico imponente: è possibile che abbia potuto prestare dei soldi a Versace. Sulla base di questi elementi che sono a mia conoscenza posso immaginare che Gianni Versace sia stato ucciso per un problema di debiti. […] La ‘ndrangheta gestiva tutto il mondo imprenditoriale a Milano. Era un progetto che coinvolgeva anche Cosa Nostra".
Insomma, rivelazioni davvero sconvolgenti che, come riporta l'edizione online di Libero, hanno trovato la reazione sdegnata della famiglia Versace che giudica false e vergognose le affermazioni del pentito ed ovviamente minaccia azioni legali a tutela del nome dello scomparso stilista. Ecco infine il video di Striscia con l'audio del colloquio fra Nuzzi e il collaboratore di giustizia che siamo certi farà molto discutere nelle prossime ore.
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