Gerusalemme capitale d’Israele, continuano le tensioni. Netanyahu: “Ue ipocrita”
Continua a salire la tensione in Medio Oriente dopo la decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale dello stato d'Israele. Fino ad ora il bilancio complessivo dei feriti palestinesi è di oltre 1.250 persone. Lo ha riferito il ministero della sanità palestinese, come riportano i media locali. Del totale, secondo la stessa fonte, 150 sono stati colpiti "da munizioni vere". La situazione si è fatta infuocata anche nel resto del paese, con manifestazioni di protesta in Cisgiordania e ai confini della striscia di Gaza. Incidenti si sono verificati in prossimità di Hebron e a Betlemme, dove in particolare una israeliana è stata ferita da una sassata lanciata da palestinesi contro la automobile su cui viaggiava. Un altro israeliano è stato accoltellato alla stazione degli autobus di Gerusalemme, secondo fonti della polizia. Il ferito, una guardia di sicurezza di 25 anni, è in gravi condizioni mentre l'assalitore è stato catturato.
E scontri ci sono stati anche in Libano, dove le forze di sicurezza hanno sparato lacrimogeni e cannoni ad acqua sulla folla che protestava fuori dall'ambasciata americana a Beirut. Intanto, continuano i botta e risposta anche dei leader internazionali sulla questione israeliana. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha definito Israele "uno Stato terrorista che uccide bambini", aggiungendo che lotterà "con tutti i mezzi" contro il riconoscimento da parte degli Stati Uniti di Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico. "La Palestina è una vittima innocente – ha aggiunto -. Quanto a Israele, è uno Stato terrorista. Non lasceremo Gerusalemme nelle mani di uno Stato che uccide i bambini".
Intanto, il presidente francese Emmanuel Macron, che per primo aveva espresso la sua preoccupazione nei confronti della scelta di Trump, ha ricevuto nella giornata di oggi, domenica 10 dicembre, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha a sua volta accusato l'Ue di ipocrisia. "Delle voci si levano dall'Europa per condannare la storica decisione del presidente Trump, ma non ho sentito condanne dei lanci di razzi su Israele o della terribile incitazione contro il Paese – ha detto -. Non sono pronto ad accettare questa ipocrisia". Diversi lanci di razzi sono stati infatti effettuati da giovedì da Gaza contro Israele. Alcuni sono caduti in territorio palestinese, altri sono stati intercettati e uno ha preso di mira la città di Sdérot senza fare vittime. "La decisione degli Usa è contraria al diritto internazionale ed è pericolosa per la pace", ha sottolineato Macron.
Infine, anche Papa Francesco è intervenuto di nuovo sulla questione, sottolineando il suo appello "alla saggezza e alla prudenza di tutti, elevando ferventi preghiere affinché i responsabili delle Nazioni, in questo momento di particolare gravità, si impegnino a scongiurare una nuova spirale di violenza, rispondendo, con le parole e i fatti, agli aneliti di pace, di giustizia e di sicurezza delle popolazioni di quella martoriata terra".