Gelo tra Atene e Ue, slitta la visita della Troika e Samaras non andrà a Bruxelles
Non sembra affatto piaciuta in Europa la prima uscita ufficiale del nuovo Governo greco in campo internazinale con la richiesta di una proroga di almeno due anni per attuare il piano di austerità imposto dall'Ue e dal Fmi. La richiesta ufficiale partirà probabilmente lunedì, ma dalla commissione europea fanno sapere che non è questo il momento per negoziare. A gelare le aspettative del governo ellenico ci ha pensato il commissario Olli Rehn che ha precisato come nessuna discussione sul tema sarà possibile prima di una valutazione di quanto sia già stato realizzato fino ad ora e prima di sapere i programmi del nuovo Esecutivo. A questo punto i tempi si allungano sempre di più, la prevista visita della Troika ormai è saltata e se ne riparlerà solo a luglio dopo il decisivo vertice del Consiglio europeo a Bruxelles.
Il premier Samaras e il ministro Rapanos ancora ricoverati – A questo punto in Grecia molti temono che lo slittamento riguarderà anche la nuova tranche di aiuti previsti dal piano di salvataggio, oltre cinque miliardi di euro previsti entro giugno. A metterci lo zampino anche il caso visto che proprio in questi giorni i nuovi vertici di Atene non possono essere operativi per motivi di salute. Il neo Premier Antonis Samaras, infatti, si è dovuto sottoporre in questi giorni ad un intervento chirurgico all'occhio e non parteciperà neanche al Consiglio di Bruxelles il 28 e 29 giugno, mentre il ministro dell'economia Vassilis Rapanos è stato colpito da malori venerdì e anche per lui niente viaggi.
Consiglio europeo decisivo per il futuro dell'Unione – Con i due politici ancora ricoverati in ospedale e con il ministro dell'economia che ancora non ha giurato, a portare davanti al tutt'altro che comprensivo Consiglio europeo le istanze del Governo greco saranno il ministro degli esteri Dimitris Avramopoulos e il ministro uscente dell'economia George Zanias. La prossima settimana dunque a Bruxelles ci saranno giorni di fuoco tra le richieste di Atene, il nuovo piano di rilancio proposto a Roma e le richieste di aiuti anche da parte di Cipro. Dalle decisioni del Consiglio europeo si potrebbe delineare il futuro di tutta l'Unione che non esclude l'addio di qualcuno al sogno europeista.