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Gaza: Israele prolunga la tregua umanitaria di 4 ore

Israele e Hamas hanno confermato il cessate il fuoco umanitario per dodici ore nella Striscia di Gaza. A poche ore dall’inizio della tregua sono morti 18 palestinesi, tutti membri di un’unica famiglia, in un raid a Khan Younes.
A cura di Susanna Picone
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Ore 18.00 – Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato una proroga di quattro ore del cessate-il-fuoco temporaneo in vigore a Gaza, estendendo fino alla mezzanotte un'iniziale tregua di dodici ore. Lo ha annunciato l'emittente televisiva Channel 10. La tv dello stato ebraico ha sottolineato che la proroga ha ricevuto il via libera meno di due ore prima della scadenza del cessate-il-fuoco temporaneo e dopo che il segretario di stato americano John Kerry e altri leader internazionali avevano caldeggiato una sua estensione.

Ore 14 – Sale drammaticamente il bilancio delle vittime a Gaza. Sono almeno 76 i cadaveri recuperati in varie zone della Striscia dopo l'inizio della tregua di 12 ore. Lo riferiscono i servizi medici palestinesi citati da Al Arabiya. Venticinque corpi sono stati recuperati a Shajaya, un sobborgo di Gaza, e a Zeitun; altri tredici nei campi profughi di Deir al-Balah e Nusseirat, 25 a Beit Hanun e Beit Lahiya e 13 a Khan Yunis e Rafah. Sono ormai quasi mille i palestinesi uccisi in questi giorni di guerra.

Ore 11.45 – Almeno 40 corpi sono stati recuperati sotto le macerie in diversi quartieri di Gaza, dopo l'entrata in vigore della tregua che ha permesso ai soccorritori di scavare sotto le case crollate. Lo riferisce l'agenzia Maan.  Il bilancio delle vittime sale dunque a oltre 940.

Per dodici ore nella Striscia di Gaza sarà rispettata una tregua. Alle 7 del mattino ora locale è entrata in vigore la sospensione temporanea delle ostilità accettata da Israele e da Hamas dopo che il segretario di Stato americano John Kerry non era riuscito a ottenere dalle parti l'approvazione di un cessate il fuoco più duraturo. La tregua permetterà l'afflusso di aiuti umanitari di emergenza nell'enclave palestinese. Hamas ha assicurato che tutte le fazioni la rispetteranno e anche Israele ha accettato di bloccare raid e combattimenti per dodici ore, proseguendo però nella ricerca e nella distruzione dei tunnel che passano sotto alla frontiera. La breve tregua nella Striscia di Gaza permetterà anche la prosecuzione degli sforzi diplomatici internazionali per un cessate il fuoco più lungo. Sforzi che si spostano oggi a Parigi dove è previsto un summit tra Kerry e i ministri degli Esteri francese Laurent Fabius, tedesco Frank-Walter Steinmeier, britannico Philip Hammond e italiano Federica Mogherini.

Nella notte altre vittime nella Striscia di Gaza

Intanto stamattina tanti civili palestinesi hanno lasciato i loro rifugi per scendere nelle strade. Alcuni si sono recati alle proprie case per verificare i danni arrecati dai bombardamenti, altri si sono messi in fila davanti a banche e negozi per ritirare contanti e fare provviste. Tutto questo mentre nelle ore immediatamente precedenti l’entrata in vigore della tregua i bombardamenti hanno provocato altre vittime e feriti. Almeno 23 palestinesi sono rimasti uccisi questa notte nel corso dei bombardamenti di Israele, sia aerei che terresti. Tra le vittime 18 persone, quattro di loro erano bambini, tutte appartenenti alla stessa famiglia. Sono rimasti intrappolati nella loro abitazione a Khuzaa, villaggio alla periferia sud-orientale di Khan Younis, situato nel settore meridionale dell'enclave a circa 500 metri dalla frontiera. A denunciarlo Asharaf al-Qudra, responsabile dei servizi di pronto soccorso del territorio, secondo cui tra le vittime ci sarebbe anche un operatore sanitario rimasto colpito mentre stava prestando soccorso ai feriti. Sfiora così i 900 il numero dei palestinesi morti nella Striscia.

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