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Gaza, Israele: “Il soldato scomparso è morto, ritiro parziale dalla Striscia”

Israele annuncia la morte del soldato 23enne disperso in azione venerdì scorso, ma anche l’inizio del ritiro delle truppe di terra da alcune zone della Striscia.
A cura di Antonio Palma
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Il soldato israeliano disperso venerdì in combattimento nella Striscia di Gaza e che in un primo momento si pesnava fosse stato catturato da Hamas è morto. Lo annunciato l'esercito di Tel Aviv in un comunicato ufficiale in cui però non vengono specificati altri dettagli. "Una commissione speciale diretta dal rabbino capo dell'esercito ha annunciato la morte dell'ufficiale di fanteria Hadar Goldin, ucciso venerdì in combattimento nella Striscia di Gaza" si legge infatti nel comunicato militare che non spiega se il corpo del soldato 23enne sia stato ritrovato o meno. I funerali del militare però si svolgeranno nel pomeriggio a Kfar Saba. L'annuncio della morte del soldato coincide con un altro annuncio da parte dell'esercito israeliano, l'inizio del ritiro delle truppe di terra da una parte della Striscia di Gaza. A darne notizia è stato il portavoce militare israeliano, Peter Lerner, che ha tenuto a precisare però che si tratta solo di un ritiro parziale delle forze di terra che rientra in una nuova fase delle operazioni militari contro Hamas. "L'operazione in corso prevede il ritiro di una parte di truppe e il cambio di posizione all'interno del territorio" ha spiegato infatti Lerner, rivelando che la parte restante dell'esercito israeliano verrà dispiegata diversamente nella Striscia.

Continuano i raid sulla Striscia di Gaza

Ad ogni modo siamo ben lontani dalla fine delle operazioni militari e dalla tregua tanto richiesta dalla diplomazia internazionale. A Gaza infatti continuano i raid aerei e i bombardamenti di artiglieria che hanno provocato nuove vittime anche tra i civili palestinesi. Secondo un bilancio aggiornato dei media palestinesi, i morti da stamani in seguito ai nuovi raid israeliani sono già almeno 35, mentre i ferirti oltre un centinaio. Vittime in particolare si registrano a Rafah, dove ci sono stati violenti bombardamenti anche nei giorni scorsi, e nel centro della regione. Sale così ad oltre 1.750 morti il bilancio delle vittime palestinesi dall'inizio del conflitto, per la maggior parte civili.

Nessuna tregua per Hamas

Dal suo canto anche Hamas continua il lancio di missili su Israele. Una decina di razzi lanciati dalla Striscia di Gaza infatti hanno colpito in mattinata varie zone del sud d'Israele, dove sono tornate a suonare le sirene d'allarme, anche se al momento non vengono segnalate vittime. Razzi sono caduti in particolare nelle aree vicine ad Ashqelon e a Sderot, a sud di Tel Aviv verso il confine con la Striscia, e nella regione del Neghev. "Nessun cessate il fuoco sarà possibile nella Striscia di Gaza fino a un completo ritiro delle forza di terra israeliane" ha spiegato infatti  il leader politico in esilio di Hamas, Khaled Meshaal, in risposta ai segnali di ripiegamento parziale dell'esercito israeliano. "Una tregua è una tregua, mentre il mantenimento della presenza a Gaza di forze israeliane che distruggono i tunnel è un'aggressione" ha affermato Meshaal.

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