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Gaza, continuano i raid di Israele: oltre 150 morti. Colpito un orfanotrofio

Cresce ancora il bilancio di vittime palestinesi nella Striscia di Gaza a cinque giorni dall’inizio dell’operazione Protective Edge. Colpito anche un orfanotrofio e uccisi tre bambini disabili.
A cura di Davide Falcioni
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22.45 – Sale a 151 il bilancio dei morti a Gaza durante la guerriglia aerea, mentre i feriti, complessivamente, superano i 1000. Al contrario Israele sembra essere quasi del tutto immune rispetto ai missili di Gaza, grazie allo scudo che fino ad ora non ha provocato danni sostanziali a cose e persone. Nel frattempo, congiuntamente al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, continua ad essere più che concreta l'ipotesi di un possibile scontro su terra, in un delirio che non sembra avere limiti. Secondo quanto si apprender  Israele si accinge ad ordinare alla popolazione di diversi rioni di Gaza di abbandonare le loro case perché domani quelle aree si trasformeranno in zona di combattimento.

UPDATE – Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha lanciato un “appello per la de-escation” a Gaza, chiedendo il ripristino della calma e una ripresa del cessate il fuoco del novembre 2012. I Quindici in una dichiarazione all'unanimità, chiedono “il rispetto del diritto umanitario internazionale, comprese le norme sulla protezione dei civili, ed esprimono il loro sostegno per la ripresa di negoziati diretti tra israeliani e palestinesi con l'obiettivo di un accordo sulla soluzione dei due Stati”. Il bilancio delle vittime, in questo sabato di raid su Gaza, è salito a 132 morti.

UPDATE – Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia e Germania discuteranno domani una proposta di cessate il fuoco a Gaza. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri britannico William Hague, secondo quanto riporta un tweet di al Arabiya. I colloqui si terranno domenica 13 luglio a Vienna a margine di una riunione dei 5+1 (Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, Russia, Usa) con Teheran sul nucleare iraniano. “Noi abbiamo bisogno di un'azione internazionale urgente e concertata per ottenere un cessate il fuoco, come nel 2012”, ha annunciato Hague che ha aggiunto che ne parlerà con John Kerry, Laurent Fabious e Frank-Walter Steinmeier a Vienna. Intanto si aggrava ancora il bilancio delle vittime: un razzo sulla folla a Gaza ha provocato altri sei morti, oltre a una ventina di feriti. In totale le vittime palestinesi sarebbero 127.

UPDATE: Tragedia nella tragedia. L'aviazione israeliana ha stamattina bombardato un orfanotrofio a Beit Lahya (nord di Gaza) provocando il decesso di tre bambine disabili. I funzionari militari di Tel Aviv hanno spiegato che gli attacchi su edifici pubblici e moschee sono resi necessari dal comportamento di Hamas, che all'interno di queste strutture nasconderebbe dei missili.  Il braccio armato di Hamas, Brigate Ezzedin al-Qassam, afferma di aver sparato sabato mattina un razzo verso l'aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv. In questo quadro il ministro della Difesa israeliano Moshe Ya’alon ha incontrato oggi i funzionari di esercito, Shin Bet e Ministero per organizzare i prossimi giorni di guerra: "Ci stiamo preparando  per molti altri giorni di combattimento e proseguiremo nel promuovere i nostri obiettivi: colpire Hamas e altre organizzazioni terroristiche per riportare pace e sicurezza ai cittadini di Israele".

Non accennano ad arrestarsi i raid aerei di Israele sulla Striscia di Gaza. Nella notte avrebbero perso la vita altri 12 palestinesi, portando il bilancio delle vittime a quota 120 dopo cinque giorni dall'inizio dell'operazione Protective Edge. Secondo quanto reso noto i bombardamenti avrebbero colpito Jabalya, Deir al-Balah, l'ovest di Gaza ed un'associazione caritativa per disabili a Beit Lahia. Secondo un portavoce dell'Esercito Israeliano le bombe avrebbero però centrato anche 84 obiettivi "affiliati al terrorismo di Hamas". Tra gli altri, "68 lanciatori di razzi, 21 centri militari, 18 fabbriche di armi e depositi".

Gaza, sotto attacco anche un ospedale presidiato da attivisti internazionali

A Gaza, tuttavia, denunciano che ad essere stato posto sotto attacco sarebbe stato anche l’ospedale “Wafa” di Shujayeh, struttura presidiata da numerosi attivisti stranieri dell'International Solidarity Movement, che con la loro presenza puntano a scoraggiare un massiccio bombardamento israeliano. In questo quadro la situazione a Gaza City è drammatica: il 75% delle abitazioni è senza elettricità e anche gli ospedali operano solo attraverso i generatori autonomi.

Hamas continua a lanciare razzi verso Israele

Nei giorni scorsi i funzionari militari di Tel Aviv hanno spiegato come l'operazione Protective Edge serva a fermare il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza da parte dei miliziani di Hamas: 660 missili sono stati indirizzati a Israele, dei quali 140 sono stati intercettati dal sistema Iron Dome. Nessuno dei razzi ha causato morti, ma l'organizzazione islamica palestinese ha avvisato le compagnie aeree, invitandole a non atterrare sullo scalo di Tel Aviv.

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