Gaza, continuano i combattimenti: uccisi almeno 5 palestinesi
È di nuovo guerra a Gaza: dopo la fine della tregua umanitaria di tre giorni, da ieri mattina Hamas e le altre fazioni hanno ripreso a lanciare razzi verso Israele che su ordine del premier Benyamin Netanyahu e del ministro della Difesa Moshè Yaalon ha risposto con nuovi raid aerei. Anche questa mattina le sirene di allarme sono tornate a risuonare nel sud di Israele, a ridosso di Gaza. Come riferiscono i media israeliani, non risultano comunque danni o feriti. Secondo l’esercito israeliano nella notte sono stati colpiti venti obiettivi nella Striscia di Gaza. Hamas, da parte sua, ha comunicato tramite un funzionario che i raid israeliani hanno colpito case, moschee, magazzini e centri di formazione. E sulla Striscia di Gaza si contano nuove vittime: fonti del pronto soccorso locale parlano di cinque palestinesi morti. Due persone sono state uccise in un bombardamento sul campo di Maghazi, nel centro della Striscia, altri tre corpi sono stati individuati tra le macerie della moschea di al-Qassam, questo quanto ha dichiarato all'Afp il portavoce Achraf al-Qodra. Ieri era morto anche un bambino di dieci anni a Gaza, prima vittima dalla fine della tregua di 72 ore.
Gaza: al Cairo i mediatori egiziani non si arrendono
È drammatico il bilancio dopo quattro settimane di combattimenti in Medio Oriente: sono più di 1900 i morti palestinesi, 67 gli israeliani uccisi, di cui tre civili. Falliti, almeno finora, i tentativi al Cairo per giungere a una pace duratura, anche se la diplomazia continua a lavorare. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, si è detto profondamente deluso dal mancato prolungamento della tregua e ha chiesto alle parti di tornare rapidamente al tavolo della trattativa. Anche la Casa Bianca ha esortato le parti, impegnate in colloqui indiretti al Cairo, a trovare un accordo per il cessate il fuoco.
