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Garlasco, legale di Stasi: “Dna compatibile, ma l’esame non è completo”

L’avvocato di Alberto Stasi, il giovane accusato di aver ucciso la fidanzata Chiara Poggi, ha riferito che cinque marcatori del dna estratto dai reperti trovati sulla vittima sono compatibili, ma che “potrebbero essere di chiunque”.
A cura di Susanna Picone
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“I cinque marcatori del Dna sono compatibili con Alberto Stasi ma potrebbero essere di chiunque. Al momento non è un dato significativo. Vedremo cosa verrà scritto nella perizia. Verificheremo in sede di deposito”: in questi termini Fabio Giarda, avvocato di Alberto Stasi, ha commentato l’esito dell’esame che si è svolto nella sede del Dipartimento di scienza e salute dell’Università di Genova nell’ambito del processo d’appello bis per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Alberto Stasi, fidanzato della vittima, è l’unico indagato nel processo ed è stato sottoposto al confronto con la materia trovata sotto le unghie di Chiara Poggi. Gli ultimi esami compiuti rivelano che non c’era abbastanza dna nel materiale biologico rintracciato sui frammenti delle unghie della ragazza per poterlo comparare con affidabilità scientifica con quello del fidanzato Alberto Stasi. In sostanza, dal dna della vittima è stato possibile rintracciare solo cinque marcatori, ma per avere un'affidabilità scientifica bisogna che ce ne siano almeno nove, secondo quanto ha spiegato il legale di Stasi.

Le fotografie scattate ad Alberto Stasi, la camminata e la bicicletta

L’avvocato Giarda era presente ai lavori dei periti che si sono svolti all'Università di Genova, con il coordinamento del dottor Francesco De Stefano, nominato dalla Corte d'assise d'appello di Milano di fronte a cui Stasi è imputato. Il legale di Alberto Stasi ha spiegato che la comparazione è stata fatta su pochissimi marcatori che sono comuni a quelli di molte altre persone: “I marcatori in totale sono 17, ma per una validità concreta ne servono almeno la metà più uno. Questo esame ha validità statistica ma non in termini processuali”. Fabio Giarda è intervenuto anche a proposito delle fotografie di Stasi scattate poco dopo il delitto di Garlasco nel corso di uno dei primi interrogatori del giovane: “Quando vedremo le foto dei graffi, se ci sono, le valuteremo. Ma agli atti non ci sono”. “Sulla camminata – ha aggiunto ancora l’avvocato di Stasi – ho letto che ci sono risultati incompatibili con quelli che avevamo e che noi non conosciamo. Sulla bicicletta c’è il discorso dello scambio dei pedali che abbiamo già smontato”.

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