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G8 e grandi appalti: 18 rinvii a giudizio tra cui Bertolaso

Il Gup di Perugia ha rinviato a giudizio 18 indagati nell’inchiesta sulla corruzione di alti funzionari dello Stato per gli appalti dei grandi eventi. La prima udienza del processo alla cosiddetta cricca avrà inizio il prossimo 23 aprile.
A cura di Antonio Palma
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Guido Bertolaso riviato a giudizio per l'inchiesta sugli appalti

Il Giudice dell’udienza preliminare di Perugia ha rinviato a giudizio 18 dei 19 accusati nell’inchiesta sul G8 relativa ai grandi appalti e alla corruzione di alti funzionari dello Stato. Tra i rinviati spiccano i nomi eccellenti di Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile, dell’imprenditore Diego Anemone e dell'ex presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici Angelo Balducci. Le accuse vanno dalla corruzione all’associazione per delinquere e vedono coinvolte anche undici società per responsabilità amministrative.

L’inchiesta di Perugia prende il via dalle famose intercettazioni di alcuni imprenditori che ridono contenti del terremoto dell’Aquila in attesa di fare affari con la ricostruzione e che fanno scoprire agli inquirenti un sistema di corruzione ed affari che coinvolge numerosi imprenditori, politici, alti dirigenti statali e persino qualche giudice. La cosiddetta cricca che gestiva tutto il sistema degli appalti pubblici dei grandi eventi, dalla costruzione della scuola marescialli dei carabinieri di Firenze alle celebrazioni per i 150 anni dell’Italia fino appunto al G8 della Maddalena.

Un sistema definito dagli stessi indagati gelatinoso, dove non si capiva bene chi tirasse i fili del potere e dove tutti si adoperavano per avere favori. I regali scambiati tra imprenditori e funzionari per gestire gli appalti pubblici, secondo la ricostruzione dei giudici, non erano solo di tipo economico, oltre alle mazzette si faceva largo uso di regali di diverso tipo, tra cui anche favori di natura sessuale. Tra gli episodi che si contestano a Bertolaso, ad esempio, vi sono alcuni favori che avrebbe concesso in alcuni appalti all’imprenditore Anemone in cambio della disponibilità di alcune ragazze al Salaria Sport Village di Roma.

L’inchiesta coinvolge numerosi esponenti delle istituzioni e ha dato via a diversi filoni che coinvolgono anche altre Procure. Anche l’inchiesta umbra inizialmente fu avviata dalla Procura di Firenze, ma dopo il coinvolgimento dell'ex procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro, passò a Perugia per competenza. I Pm perugini chiusero le indagini nel gennaio di quest’anno con 22 indagati, tre dei quali hanno già patteggiato la pena, tra cui l’ex Procuratore Toro e il figlio, mentre per i restanti 19 vi è stata la richiesta di rinvio a giudizio. Ora secondo quanto ha stabilito il Gup, Claudia Matteini, per 18 di essi la prima udienza del processo è fissata per il prossimo 23 aprile.

Gli indagati dal canto loro respingono le accuse, a cominciare da Bertolaso, che lamenta sia il rinvio a giudizio che la tempistica del processo, “dovrò attendere anni per avere quella giustizia che oggi mi è stata negata alla luce di tutte le prove documentali che ho fornito anche nei giorni scorsi a Perugia” è stato il suo primo commento a caldo. L’ex capo della Protezione civile in questi mesi ha espresso più volte la sua amarezza per le accuse, ricordando come abbia “sempre lavorato a servizio dello Stato”, sentendosi soprattutto vittima di una “macelleria mediatica”.

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