G20 al via in Messico. Tema principale: il salvataggio dell’Euro
Le elezioni in Grecia hanno sicuramente dato un sospiro di sollievo a tutta la Zona Euro (e non solo), sebbene i risultati delle urne ateniesi non sono ancora ciò che i mercati volevano. Ad ogni modo, sulla spinta della vittoria dei conservatori ellenici, l'Europa si dice pronta ad assumere «tutte le misure necessarie» per mantenere Eurolandia stabile e intatta. È quanto si legge in una bozza della dichiarazione finale del G20 in corso a Los Cobos in Messico. Il documento invita inoltre i paesi dell'UE a trovare dei modi per «rompere il circolo vizioso tra le banche e il debito degli stati». I leader europei hanno già avuto modo di confrontarsi, mentre il popolo greco sceglieva il proprio futuro.
Nella "conference call "aerea" sono già arrivati Hollande, Cameron, Rajoy, Merkel, Monti,Van Rompuy e Barroso, intavolando il tema principale della incontro messicano: il salvataggio dell'Euro. Dalla Casa Bianca fanno sapere che Barack Obama avrà stasera un incontro bilaterale con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Ma nel frattempo, il presidente americano ha già visto il suo omonimo messicano e "padrone di casa" Felipe Calderon a cui ha manifestato tutte le proprie preoccupazioni: «Il mondo è molto preoccupato per una crescita economica troppo lenta». Obama ha salutato con favore il risultato delle elezioni greche che rappresentano una «prospettiva positiva».
Che il risultato delle elezioni in Grecia sia positivo, ne è certa anche la Germania. Ma la vittoria dei democratici non basta a frenare la crisi. Già ieri i leader mondiali hanno chiesto a Samaras di accelerare la formazione di un nuovo Governo. Sulla questione si è espressa anche la Merkel. La cancelliera fa sapere ad Atene che non sarà fatto alcuno sconto rispetto al piano di salvataggio concordato con la Trojika: «Le elezioni non possono rimettere in discussione gli impegni che la Grecia ha preso – ha detto la Merkel da Los Cobos-. Noi non possiamo scendere a compromessi sul cammino concordato per le riforme». Sulla stessa scia, il premier Monti secondo il quale «i mercati non sono convinti che basti solo» il voto in Grecia. Il capo del governo italiano oggi ha sentito sia il nuovo leader greco, numero uno di Nuova Democrazia, sia Evangelos Venizelos, il segretario dei socialisti di Pasok, esortando quest'ultimo a «formare un governo di corresponsabilità nazionale».
Sui motivi della crisi, Monti ha detto di credere che «nessuno pensa che l'Ue sia l'unica fonte del problema» della crisi che ha avuto «origine da squilibri in altri Paesi tra cui gli Usa che sono stati tra i protagonisti». Quel che certo è che c'è da lavorare «su crescita, riduzione degli squilibri macroeconomici e turbolenze finanziarie ed è importante che ci sia un G20» che rappresenta un'occasione per confrontarsi». La strada è sicuramente lunga è per questo Monti sollecita la definizione «di una chiara road map con interventi concreti per rendere l'euro più credibile».