Fulvio e Maura Gambirasio, parlano i genitori di Yara: “Ci dicano chi è stato”
Raccontare questi ultimi tre mesi, significa anche ricordare quell'amara speranza di rivederla sorridere ancora. L'ha resa amara, in quei 92 giorni, il pensiero che la sua scomparsa fosse dovuta ad un tragico delitto, ma quella speranza si è rivelata più che amara, è stata crudele, angosciante, efferata. Tre mesi di ricerche, di indagini, di ipotesi e nel nostro cuore l'intimo desiderio che i genitori di Yara potessero finalmente riabbracciarla. Ma ieri la terribile notizia: il corpo di Yara Gambirasio trovato a Chignolo, abbandonato nell'erba alta in un campo di Ponte San Pietro, a circa 10 km da Brembate Sopra.
Il nostro pensiero corre a Fulvio e Maura Gambirasio, i genitori di Yara, che adesso devono sopravvivere ad un dolore solo lontanamente immaginabile.
Per un crudele scherzo del destino, o almeno lo si suppone, il corpo di Yara è stato rinvenuto a tre mesi esatti dalla sua scomparsa: 26 novembre – 26 febbraio. Ma c'è chi sostiene con forza che è stato trasportato lì non da molto. A sostenerlo, tra i tanti, anche Giovanni Valsecchi, il responsabile della Protezione civile di Brembate Sopra: "Sono certo che quel prato è stato perlustrato più di una volta e altrettanto è stato fatto lungo il torrente". Dello stesso pensiero anche Pierluigi Marra, il sindaco di Chignolo d'Isola, dove appunto è stato rinvenuto ieri il corpo di Yara: "Il corpo di Yara, pochi giorni fa non era nel punto in cui è stato trovato oggi. In questa zona le squadre della Protezione civile e della polizia locale hanno effettuato diverse perlustrazioni, almeno tre, proprio lungo il sentiero in cui è stato trovato il cadavere".
A stabilire scientificamente se il corpo sia stato sempre lì oppure trasportato, i risultati degli esami. Intorno alle 20 di ieri sera, è giunta a Chignolo Cristina Catteneo, anatomopatologa specializzata nelle indagini sui cadaveri decomposti. Secondo le prime indiscrezioni, il corpo di Yara avrebbe raggiunto uno stadio di decomposizione tale che si ritiene quasi impossibile possa essere stato trasportato in auto fino alle campagne di Ponte San Pietro. Sarà l'autopsia, che verrà effettuata domani, a stabilirlo con certezza.
E in questo deserto di speranza, che è anche un oceano di domande, trovano la forza di parlare i genitori della piccola Yara. Maura, la mamma, si è sfogata ieri con chi le è stato più vicino: "Chi ha ucciso nostra figlia non può passarla liscia". Fulvio, il papà: "Yara l'hanno trovata dopo tre mesi, adesso mi aspetto che ci dicano chi l'ha ammazzata e perché".
Ed ora sono lì, all'istituto di medicina legale di Milano, dove è stato portato il corpo della loro piccola Yara.