Fukushima, il Giappone alza i limiti di radioattività per i bambini. Proteste a Tokyo
In Giappone resta alto l'allarme nucleare. Nonostante si parli sempre meno della terribile crisi nucleare che sta colpendo il Giappone, con gli stessi giapponesi che iniziano a rassegnarsi all'idea di dover convivere per molto tempo con l'incubo radiazioni, nuovi particolari sull'incidente avvenuto a Fukushima sono stati diffusi oggi. La TEPCO (Tokyo Electric Powew), la compagnia elettrica giapponese che gestisce la centrale nucleare di Fukushima, gravemente danneggiata dal terremoto e dallo tsunami che hanno colpito lo scorso 11 marzo il paese nipponico, ha annunciato oggi che ci sono state fusioni delle barre di combustibile in tre dei reattori della centrale all'inizio della crisi.
Anche se il governo ed alcuni esperti internazionali già avevano parlato di questa fusione parziale, la compagnia elettrica aveva confermato soltanto quella nel reattore 1 e soltanto qualche ora fa ha riconosciuto che i tre reattori che erano in funzione al momento della catastrofe, sono stati danneggiati. Riguardo alla tempistica dell'annuncio, arrivato quasi due mesi e mezzo dopo l'inizio della crisi, un funzionario della Tepco, come riporta l'agenzia Reuters, ha dichiarato in conferenza stampa che la compagnia, dopo aver recuperato gradualmente tutti i dati da inizio maggio, ha voluto analizzarli attentamente prima di arrivare ad una conclusione.
"Nelle prime fasi della crisi la Tepco potrebbe aver voluto evitare il panico. Ora la gente si è abituata alla situazione niente è stato risolto ma in città come Tokyo si è tornati alla normale attività", ha affermato Koichi Nakano, professore di scienze politiche all'Università Sophia, precisando che se la Tepco ha confermato le fusioni soltanto adesso, è stato probabilmente perchè spera che la notizia abbia un impatto minore. La parola "fusione" è così forte che, quando la situazione era meno chiara, molte persone avrebbero lasciato Tokyo, ha sottolineato il professore.
Intanto il governo nipponico ha deciso di abbassare gli standard di sicurezza nucleare nelle scuole, alzando i limiti delle radiazioni a cui i bambini possono essere esposti, e provocando così l'ira dei genitori che in centinaia stanno manifestando a Tokyo davanti al ministero della Pubblica Istruzione. Secondo le nuove disposizioni i bambini potranno essere esposti a radiazioni 20 volte più forti rispetto al passato tanto che da oggi potranno subire lo stesso livello di radiazioni previste ad esempio per un tecnico nucleare tedesco. In questo modo, secondo alcuni esperti, a una dose del genere nei bambini è collegata una possibilità su 200 di ammalarsi di cancro, contro una possibilità su 500 garantita dai vecchi limiti. Di fronte all'ennesimo tentativo del governo giapponese di frontaggiare la crisi nucleare con la scarsa informzione e abbassando i limiti di sicurezza, il popolo nipponico, tradizionalmente mite e restìo a protestare, davanti alla salute minacciata dei propri figli, ha forse deciso che è arrivata l'ora di scendere in piazza.