Fridays for Future, giovani in piazza in tutto il mondo per lo sciopero globale del clima
Uno sciopero globale per chiedere ai governi di intervenire e invertire la rotta con politiche ambientali per contrastare i cambiamenti climatici provocati dal riscaldamento globale dovuto a sua volta dall'inquinamento causato dall'uomo. È questo lo scopo della grande manifestazione ambientalista indetta oggi 15 marzo in tutto il mondo. Giovani e meno giovani scendono in piazza in quasi 1700 città sparse in circa duecento Paesi tra cui anche l'Italia dove cortei sono previsti in 182 piazze da nord a sud, un dei numeri più alti al mondo. Una adesione globale nata dall'esempio da una giovanissima attivista svedese sedicenne Greta Thunberg, che per i suoi geti a favore della battaglia ambientalista è stata proposta anche per il Nobel per la pace
Si tratterà di lunghi cortei colorati e allegri con striscioni e cartelloni che però chiedono qualcosa di molto concreto, un cambio di prospettiva per guardare la futuro del nostro Pianeta con una svolta green. A Roma l'appuntamento con il Fridays for Future, come è stato ribattezzato l'evento, è in piazza Madonna di Loreto dove oltre ad alcuni esperti interverranno loro, i protagonisti del futuro: giovani adolescenti che come Greta credono che un cambio sia possibile per gli uomini e la Terra. In molti caso al fianco degli studenti ci saranno anche le istituzioni come a Milano dove il sindaco Beppe Sala che marcerà coni ragazzi anche se ala vigilia non sono mancate polemiche come quella col ministro Bussetti che aveva ricordato che oggi le lezioni si tengono regolarmente a scuola .
"Mi accusano di aver detto che gli studenti non devono manifestare, che devono andare a scuola ma come ministro ho solo confermato, non potrei fare altrimenti, che le lezioni si svolgeranno regolarmente. Si tratta di un servizio pubblico che è mio dovere garantire" ha spiegato Bussetti. Con lui anche presidente dell’Associazione nazionale dei presidi che ha ribadito: "L’attenzione sui cambiamenti climatici deve essere massima ma non capisco come possano dei 15enni pensare di invertire questa rotta dannosa scendendo in piazza: avrebbe più senso che il dibattito si svolgesse tra i banchi". Molti presidi però al contrario hano scelto di stare coi ragazzi sostenendo l'iniziativa