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Frequenze Tv, sospeso il Beauty Contest. E Mediaset si arrabbia

Lo ha annunciato il Ministro Passera, precisando che lo stop di 90 giorni per l’assegnazione gratuita delle sei frequenze nazionali del beauty contest, sarà utile ad «avere il tempo di definire al meglio la destinazione delle frequenze». Ma la sospensione del “concorso di bellezza” ha fatto infuriare Mediaset.
A cura di Biagio Chiariello
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lo ha annuciato passera al termine del cdm

Qual è il valore delle frequenze televisive? Il Governo Monti ha deciso di prendersi un pausa di riflessione di 90 giorni per decidere sul «beauty contest», ovvero la procedura individuata dal governo Berlusconi per assegnare gratuitamente sei frequenze ad altrettante aziende dotate di caratteristiche predefinite. Ad annunciarlo è stato il Ministro il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, al termine del Cdm: «Lo abbiamo fatto perché le condizioni di mercato e tecnologiche che avevano dato vita al beauty contest sono fortemente cambiate nel corso degli anni e perché in questo momento stiamo chiedendo ai cittadini grandi sacrifici in molte aree».

Salta così, almeno per il momento, il “concorso di bellezza” gratuito per assicurarsi le frequenze. Con Rai e Mediaset ovviamente scontente e una nuova procedura che verrà decisa nel giro di tre mesi e, a dispetto di quanto anticipato, non è detto che sarà di un’asta. In particolare è il colosso di Cologno Monzese che protesta parlando di «sospensione una situazione di legalità che deve invece essere al più presto ristabilita». A rispondere a Mediaset è stato direttamente il premier Monti ad Otto e Mezzo: "E' naturale che una azienda si riservi di far valere i propri diritti se ritiene di averli, così come credo che l'opinione pubblica non sia sorpresa dalla decisione. Le frequenze un bene scarso, un bene pubblico. Erano state prese certe decisioni per l'attribuzione, ma noi non vediamo perché nel momento in cui abbiamo dovuto chiedere grandi sacrifici a molti, una risorsa pubblica venga concessa senza corrispettivo", ha risposto indirettamente il premier nel corso dell'intervista il cui tema principale è stato quelle del pacchetto liberalizzazioni.

Una bella gatta da pelare per Passera dal momento che le aziende che hanno aderito al contest potrebbero fare ricorso contro lo Stato a fronte degli impegni economici richiesti dal bando di gara per essere ammessi al concorso.  Per evitare tale eventualità si sta studiando la possibilità di sospendere la procedura con atto ministeriale e inaugurare una trattativa con broadcaster con possibili compensazioni. Si vocifera anche l'ipotesi di annullamento per motivi di pubblica utilità che potrebbe anche essere attuato con un provvedimento legislativo secondario.

Le reazioni

Il congelamento delle frequenze tv sembra anche smentire le ipotesi presunto patto tra Monti e Berlusconi in cambio dell'appoggio parlamentare del Pdl. «Siamo soddisfatti, la discontinuità rispetto al precedente governo è evidente», ha commentato Paolo Gentiloni del Pd, firmatario del question time. «Passera ha dato un segnale importante, occorre riservare una quota di frequenze per emittenti locali, non profit e comunitarie». Il leader dell'Idv Antonio Di Pietro rincara: «Bene ha fatto a bloccare quel regalo corruttivo alla Rai e a Mediaset. Certo sarebbe stato meglio se lo avesse bloccato definitivamente perché, in tre mesi, tutto può succedere».

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