Francia, storica sentenza sull’eutanasia. “Dovete lasciar morire Vincent Lambert”
può essere lasciato morire. Quella che arriva dalla Francia è sicuramente una decisione storica in tema di eutanasia. Il Consiglio di Stato ritiene che l’interruzione del trattamento da parte dei medici dell’ospedale di Reims, che hanno in cura l’uomo sia legittima. Sul caso però pende un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo, che ha infatti subito chiesto la sospensione della decisione del Consiglio di Stato in attesa di un esame di merito del ricorso dei genitori di Vincent, 38enne tetraplegico, la cui storia richiama alla memoria quella di Eluana Englaro e della statunitense Terri Schiavo. I coniugi Lambert, infatti, erano sempre stati favorevoli a mantenere in vita il loro figlio, ex infermiere, che da sei anni dopo un incidente di moto è in stato vegetativo. Ma il Consiglio di Stato ha accolto un ricorso della compagna e dei sanitari presentato lo scorso gennaio: la dolce morte è legale. Secondo i giudici francesi mantenere in vita Vincent Lambert è “una ostinazione irresponsabile e contraria alla legge”. In Francia la legge sull’eutanasia in vigore dal 2005, vieta l’accanimento terapeutico e permette in alcuni casi che le cure vengano sospese.
Corte Ue sospende sentenza sul caso Lambert
Dopo la decisione del Consiglio di Stato, sono stati chiamati in causa i giudici europei dai genitori di Vincent. Per quanto il loro figlio venga nutrito in modo artificiale, respira in modo autonomo, risponde agli stimoli, sorride e piange. Per questo – dicono -non può essere lasciato "morire di fame e sete" (decesso che arriverebbe in 3 o 5 giorni). "La Corte, il 24 giugno 2014, avendo saputo dello stop alla somministrazione dell'alimentazione stabilito dal Consiglio di Stato ha deciso d'indicare al Governo, in applicazione dell'articolo 39 del regolamento della Corte, nell'interesse delle parti [..] di bloccare questa decisione. La misura implica che il signor Lambert non possa essere spostato in un'altra struttura con l'obiettivo di interrompere l'alimentazione e l'idratazione" scrive la Corte nella decisione consultata da Le Figaro. L'esame sulla fondatezza della decisione della Consiglio di Stato ora richiederà mesi.