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Francia, assalto nella sede di Charlie Hebdo: è caccia all’uomo

Uomini incappucciati e vestiti di nero sono penetrati nella sede del giornale satirico francese a Parigi e hanno fatto fuoco, gridando: “Vendicheremo il profeta”. Il bilancio dell’attacco, stando alla Procura, è drammatico. Morti il direttore Charb e altri vignettisti. I killer sarebbero stati identificati e localizzati.
A cura di Redazione
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Attacco armato contro la redazione di Charlie Hebdo a Parigi. Alcuni uomini (il ministero riferisce di tre persone) incappucciati e vestiti di nero al grido, "Allah Akbar", hanno fatto irruzione nella sede del giornale satirico francese, noto per il suo stile ironico e provocatorio e per le vignette anti-islam, aprendo il fuoco con dei kalashnikov. Sul posto è giunta la polizia. I morti sono 12, tra cui due agenti e il direttore Charb. I feriti 8, dei quali 4 in gravissime condizioni. Gli assalitori sono fuggiti. E' caccia all'uomo. "E' un attacco contro la libertà" dice Hollande.

Ore 3:00 – L'agenzia France Press, citando fonti distinte, diffonde la notizia che il diciottenne Hamyd Mourad si sarebbe consegnato alla polizia, non è chiaro se per discolparsi o per ammettere di aver partecipato come "autista" all'azione dei fratelli Kouachi, ancora ricercarti.

Intanto la polizia diffonde l'avviso di ricerca dei due fratelli franco – algerini:

Ore 2:15 – Fonti della polizia hanno confermato alla stampa francese che le operazioni per la cattura dei tre fuggitivi si svolgono su un perimetro molto ampio e che i blitz di Reims e Charleville – Mezieres sono serviti a raccogliere prove ed informazioni sui ricercati. Nessun chiarimento invece sui tanti punti oscuri della dinamica della fuga e dell'individuazione degli attentatori.

Ore 1:45 – Proprio dalla cittadina nella regione al confine col Belgio, arriva la notizia dell'arresto di un familiare del diciottenne ricercato: resta ovviamente massimo riserbo sulle accuse e sull'eventuale coinvolgimento nell'attacco terroristico.

Intanto sul profilo instagram della figlia di Wolinsky, un ricordo commovente:

Ore 1:05 – Stando a quanto si apprende in questi minuti, l'azione delle forze di polizia a Croix Rouge, quartiere di Reims, sembrerebbe essere stata solo a scopo "investigativo": in pratica le teste di cuoio avrebbero perlustrato alcune case per rintracciare indizi utili a chiudere il cerchio sui colpevoli dell'assalto. Secondo fonti francesi, un altro raid sarebbe in corso a Charleville – Mezieres, nella regione dello Champagne, dove vive la famiglia del diciottenne che avrebbe partecipato al blitz. Pare che la polizia avrebbe prelevato dei campioni di Dna in modo da avere dei riscontri oggettivi sui sospettati.

Ore 00:50 – Smentita dalla polizia francese la notizia, diffusa dai media statunitensi, della cattura dei due fratelli e dell'uccisione del "basista" diciottenne: al momento, i blitz delle teste di cuoio sono ancora in corso a Reims.

Ore oo:40 – Liberation ed altri media francesi parlano di tre distinte operazioni di polizia a Reims, proprio per coprire ogni possibile nascondiglio dei 3 uomini. Nel frattempo emergono ulteriori particolari sul modo in cui i 3 sono riusciti a raggiungere Reims: dopo il guasto alla Citroen rubata, gli attentatori hanno preso possesso di una Clio, una utilitaria molto comune in Francia proprio per non essere notati. Giunti a Reims sarebbero riusciti a far perdere le loro tracce, dopo aver abbandonato l'auto rubata.

Ore 00:20 – A quanto si apprende, il primo blitz delle teste di cuoio in un appartamento nel centro di Reims non ha sortito effetto: gli agenti ora stanno perlustrando il centro della cittadina francese, dove si ritiene possano nascondersi gli autori dell'assalto al giornale.

Ore 00:10 – Stando a quanto comunicato in queste ore i feriti sono tutti fuori pericolo.

Ore 23.30 – In corso a Reims un raid delle teste di cuoio. La notizia diffusa da AFP.

Ore 23.15 – "Blitz imminente" – Secondo quanto riporta Le Point, i tre sospetti dell'attentato sono stati localizzati alla periferia di Reims nel quartiere di Croix-Rouge e un raid delle forze speciali sarebbe imminente. Un elicottero sta sorvolando la zona.

Ore 23 – Tra le vittime Philippe Honorè – Tra le 12 vittime dell'attacco alla redazione di Charlie Hebdo c'è anche un altro disegnatore, Philippe Honorè, noto semplicemente come Honorè. Lo scrivono i media francesi, citando fonti dell'inchiesta, secondo cui c'è stata l'identificazione formale da parte di un testimone.  Uno dei feriti più gravi nell'attacco, il giornalista Philippe Lancon, secondo quanto fa sapere Le Figaro ha subito un lungo intervento chirurgico al volto, di oltre quattro ore, nell'ospedale parigino della Pitiè Salpetriere.

Ore 22.35 – I due fratelli, Said e Cherif, sarebbero stati riconosciuti grazie alla carta d'identità ritrovata dalla polizia nell’auto abbandonata dagli attentatori durante la fuga. Il complice di 18 anni sarebbe stato alla guida delle diverse auto durante l'attacco e la fuga.

Ore 22.15 – Il quotidiano Libération, che qualche minuto fa aveva annunciato l'arresto dei presunti responsabili della strage, ora scrive che i sospettati sono stati identificati e localizzati. Smentito, dunque, l'arresto dallo stesso ministro dell'Interno.

Ore 21.55 – Secondo i media francesi, teste di cuoio sono in azione a Reims per catturare i responsabili della strage di Parigi. Secondo le Figaro sarebbero due fratelli sulla trentina e il terzo uomo avrebbe 18 anni. Libération dice che i tre sospetti sarebbero stati fermati e interrogati: “Si tratta di Saïd K., nato nel 1980 a Parigi, Chérif K., nato nel 1982 a Parigi e Hamyd M., nato nel 1996. Tutti e tre sono originari di Gennevilliers (Hauts-de-Seine)”. Al momento però manca una conferma ufficiale.

Ore 21.20 – Secondo il sito di Le Point i due uomini che hanno sparato nel giornale Charlie Hebdo sono due franco-algerini, di 32 e 34 anni, tornati in Francia la scorsa estate dalla Siria. Uno dei due sospetti era già stato processato nel 2008, nell’ambito di un’operazione contro una filiera jihadista irachena basata nel 19° arrondissement di Parigi. C’è inoltre un terzo ricercato, un giovane “senza fissa dimora”, che potrebbe averli aiutati. Quest’ultimo sarebbe nato nel 1996 e membro dell’organizzazione Sdf, che tra il 2003 e il 2005 avrebbe spinto una decina di francesi ad andare a combattere in Iraq.

Ore 20.50 – Secondo il quotidiano locale L’Union-L’Ardennais i tre attentatori sarebbero stati identificati. Le ricerche, stando a quanto riporta lo stesso quotidiano, si concentrano nell’area di Reims e diPantin, nella regione della Champagne-Ardenne. Uno degli attentatori sarebbe originario di Reims. Perquisizioni sarebbero in corso nell’area.

Ore 20.15 – Il messaggio di Hollande – Il presidente francese Francois Hollande è intervenuto in diretta televisiva per un discorso alla nazione. Hollande ha parlato di un vile attentato e ha annunciato che in Francia domani sarà lutto nazionale. L'Hebdo, i feriti, le loro famiglie e chi è loro vicino “sono oggi i nostri eroi”, ha detto il presidente Hollande. “Dobbiamo essere consapevoli che la nostra arma è l'unità, niente potrà dividerci, separarci”. Ha detto Hollande. La Francia, ha continuato, “è grande e la libertà è più forte della battaglia. Uniamoci e vinceremo, niente potrà farci flettere dalla nostra determinazione. Dobbiamo essere compatti, mostrare che siamo un Paese unito. Siamo in un momento difficile, sapevamo di essere minacciati perché siamo un Paese di libertà. Viva la repubblica e viva la Francia”. Intanto la polizia ha fatto irruzione in due appartamenti, probabilmente serviti da rifugio per i terroristi in fuga. Non sarebbe stato effettuato alcun fermo, secondo i media francesi.

Anche Papa Francesco ha manifestato “la più ferma condanna” per “l’orribile attentato” che “ha funestato stamane la città di Parigi con un alto numero di vittime, seminando la morte, gettando nella costernazione l'intera società francese, turbando profondamente tutte le persone amanti della pace, ben oltre i confini della Francia”. A riferire il messaggio del pontefice è padre Federico Lombardi.

Ore 19.10 – Renzi: “Siamo tutti francesi” – “Siamo tutti francesi”: con queste parole il presidente del Consiglio Matteo Renzi si è rivolto, in francese, all'ambasciatrice della Francia a Roma Catherine Colonna che lo ha ricevuto a palazzo Farnese. “Il tentativo di colpire un simbolo di libertà è un gesto di orrore senza fine e l'Europa intera ha il dovere di reagire”, ha detto Renzi. Renzi era intervenuto sul tema anche nel corso della riunione con i deputati del Pd. “A Parigi è stato compiuto un attentato alla libertà, all'idea che noi abbiamo di Europa – aveva detto – Credo che dovremo essere in grado martedì di riprendere un'iniziativa esplicita come Paese e come Unione Europea nelle prossime ore”.

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Ore 18.40 – Sul sito di Charlie Hebdo la scritta: “Je suis Charlie” – Dopo l'attentato a Parigi il sito di Charlie Hebdo ha pubblicato online un pdf in cui riporta in varie lingue – tra cui arabo, russo, tedesco, spagnolo e portoghese – la scritta Je suis charlie. Inoltre sui social network sono apparsi migliaia di messaggi di cordoglio con gli hashtag #charliehebdo e #jesuischarlie. Non solo, sono attualmente in corso manifestazioni nelle città francesi e nelle capitali, da Berlino a Roma.

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18.05 – Marine Le Pen, leader del partito di estrema destra Front National, ha commentato l'attentato che ha colpito Charlie Hebdo esortando tutti i francesi a schierarsi con la libertà di stampa e aggiungendo: "Bisogna dire basta all'ipocrisia e chiamare le cose con il loro nome: è una strage perpetrata dall'integralismo islamico".

17.55 – Ahmed, uno degli agenti di polizia uccisi stamattina a Parigi, faceva parte della scorta personale del direttore Charb (Stephane Charbonnier), anch'egli ucciso. Il poliziotto è stato freddato con un colpo alla testa.

17.40 – Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso la sua vicinanza al popolo francese: "Desidero esprimere la mia più ferma condanna nei confronti di un gesto vile ed esecrabile, che non colpisce semplicemente un giornale, ma uno dei pilastri sui quali si basa la nostra civiltà, la libertà di stampa".

17.35 – "Non ho paura delle rappresaglie. Non ho figli, non ho una moglie, non ho un’auto, non ho debiti. Forse potrà suonare un po’ pomposo, ma preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio»". L'aveva detto Stephane Charbonnier, direttore Charlie Hebdo. Dopo l'attentato al settimanale satirico è stato posto sotto protezione anche lo scrittore Michel Houellebecq e la casa editrice Flammarion, che ha pubblicato il suo ultimo romanzo, Sottomissione.

17.30 – Tareq Oubrou, imam della moschea di Bordeaux, ha chiesto ai musulmani francesi di scendere in piazza: "Dobbiamo protestare, esprimere il nostro disgusto accanto ai cittadini francesi di tutte le religioni. Siamo stati strumentalizzati da dei pazzi, l'attentato alla redazione del settimanale satirico danneggia tutti i musulmani presenti in Francia".

17.15 – L'attacco a Charlie Hebdo "era teso a dividere, non dobbiamo cadere in questa trappola". Lo ha dichiarato il segretario Generale dell'Onu Ban Ki-moon commentando il "terribile attentato terroristico" di Parigi.

17.10 – L'Imam: "Non abbiamo lo stesso profeta" – Intervistato da Le Figaro Hassen Chalghoumi, imam di Drancy, vicino Parigi, ha commentato l'attacco alla redazione di Charlie Hebdo: "Provo tristezza e rabbia. Le famiglie delle vittime sono in lutto, così come tutte le famiglie francesi. I morti sono dei martiri e venerdì pregherò per loro con tutto il cuore". Poi, riferendosi agli attentatori, ha detto: "Non abbiamo lo stesso profeta".

16.50 – La polizia di Israele si è offerta di aiutare quella francese. Lo ha dichiarato Yohannan Danino, capo della polizia israeliana: "Siamo in contatto costante, forse daremo il nostro aiuto. La minaccia (del terrorismo islamico, ndr) non incombe solo su Israele ma su tutto il mondo occidentale per bene".

16.30 – A Sercelles, un comune poco distante da Parigi, un'automobile è esplosa all'esterno di una sinagoga. In un primo momento si è creduto che l'evento potesse essere collegato all'attentato di stamattina, ma fonti autorevoli citate da Metronews parlano di un incendio accidentale, dovuto esclusivamente a un guasto meccanico della vettura. Nessun collegamento, dunque, con gli attentati al settimanale Charlie Hebdo.

16.10 – La Lega Araba condanna l'attentato – La Lega araba e Al Azhar, la massima autorità religiosa sunnita, condannano dal Cairo l'attacco al settimanale Charlie Hebdo a Parigi. Lo riferiscono i media egiziani. Al Azhar condanna "l'attacco criminale: l'Islam denuncia ogni tipo di violenza", secondo quanto riporta l'agenzia Mena. Anche il Vaticano ha condannato "l'abominevole" sparatoria avvenuta nella sede del settimanale francese Charlie Hebdo. Il Papa Francesco, ha riferito un portavoce della Santa Sede, padre Ciro Benedettini, invierà probabilmente un messaggio all'arcivescovo di Parigi.

16.05 – Attentatori su una Renault Clio bianca – Il quotidiano francese Le Parisien ha raccolto la testimonianza di una donna che, dall'interno di una panetteria di rue de Meaux, ha riferito che gli attentatori hanno avuto un incidente, sono scesi dalla Citroen C3 nera e, al grido "Dio è grande", sono saliti su una Renault Clio bianca.

15.50 – Renzi alle 18 all'ambasciata francese – Il presidente del Consiglio si recherà alle 18 all'ambasciata francese. Lo comunica Palazzo Chigi.

15.45 – Gli assalitori avrebbero sbagliato indirizzo – I tre attentatori avrebbero inizialmente sbagliato indirizzo, entrando prima al numero 6 di rue Nicolas Appert. Lì gli è poi stato detto che la sede di Charlie Hebdo si trovava invece al numero 10. Lo scrive il sito di Le Figaro, citando un poliziotto, Emmanuel Quemener. L'agente ha aggiunto che avevano armi da guerra "di prima categoria".

15.40 – La condanna di Obama – Il presidente degli USA, Barack Obama, condanna "con forza l'orribile sparatoria negli uffici di Charlie Habdo", e sottolinea di aver dato direttive alla sua amministrazione con l'obiettivo di fornire "ogni assistenza necessaria per contribuire a portare questi terroristi davanti alla giustizia".

Ore 15.30 – Il ministro dell'Interno: "Gli attentatori sono tre" – I responsabili dell'attacco a Charlie Hebdo sono tre. Lo ha affermato il ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve, parlando al termine del vertice ministeriale straordinario all'Eliseo

Ore 15.25 – Bilancio ufficiale: 12 morti e 8 feriti – Dodici morti e otto feriti, quattro dei quali gravissimi: questo il bilancio ufficiale dell'attacco a Charlie Hebdo, annunciato dal ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, al termine della riunione straordinaria di governo convocata dal presidente, Francois Hollande.

15.15 – Sale livello d'allerta terrorismo a Roma – Sale il livello di allerta a Roma dopo l'assalto al giornale satirico di Parigi ‘Charles Hebdo'. Secondo quanto si è appreso da fonti delle forze dell'ordine, sono stati potenziati i servizi di vigilanza agli obiettivi sensibili nella capitale e c'è una "particolare attenzione" verso le redazioni giornalistiche.

15.10 – La testimonianza della disegnatrice superstite – "Sono andata a prendere mia figlia all'asilo, e arrivando davanti alla porta della sede del giornale due uomini incappucciati e armati ci hanno brutalmente minacciato. Volevano entrare, salire. Ho digitato il codice. Hanno sparato contro Wolinski, Cabu…è durata cinque minuti. Mi ero rifugiata sotto una scrivania…parlavano perfettamente francese e dicevano di essere di al-Qaeda". E' questa la testimonianza sull'attacco alla sede di Charlie Hebdo della disegnatrice Corinne Rey, detta Coco, raggiunta al telefono mentre si trovava ancora sul luogo della sparatoria da l'Humanité.

15.00 – Presidente dei musulmani: "Crimine orribile" – "A nome dei musulmani di Francia, nella loro quasi unanimità, sono qui per condannare l'orrore di questo crimine indicibile". Lo ha detto il presidente del Consiglio francese per il culto musulmano, Dalil Boubakeur, ai giornalisti davanti alla redazione di Charlie Hebdo, a Parigi, se del drammatico attentato. "Ci inchiniamo davanti a tutte le vittime di questo dramma orribile", ha aggiunto.

14.40 – Alfano convoca Comitato antiterrorismo – Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha convocato il Comitato di analisi strategica Antiterrorismo per oggi alle 16.30. Il Comitato, composto dagli esperti di antiterrorismo di forze dell'ordine e intelligence, esaminerà "con grande attenzione" la minaccia terroristica alla luce del gravissimo attacco avvenuto a Parigi.

Ore 14.30- L'ultima vignetta del direttore Charb – Questa vignetta di Charb è stata pubblicata sull’ultimo numero di Charlie Hebdo. Charb, morto nell’attentato, era il direttore. Il messaggio, alla quale di quanto accaduto oggi a Parigi, lascia inquieti e costernati. Sembra essere quasi un presagio: "Ancora nessun attentato in Francia. ‘Aspettate. Abbiamo ancora tutto gennaio per fare i nostri auguri'”.

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Ore 14.10 – Auto degli attentatori ritrovata in una banlieue. L'auto nera con cui gli attentatori sono fuggiti dopo l'attacco alla sede del settimanale satirico sarebbe stata ritrovata in una banlieue di Parigi dove ora si stanno concentrando le ricerche della polizia francese. Per assistere le persone ferite durante l'assalto i soccorritori intanto hanno allestito una base medica davanti ad un teatro della zona, anch'esso adibito per i soccorsi.

Ore  14.00 – Paura di nuovi attentati – La polizia francese teme che gli attentatori abbiano preparato altri attentati in zona e stanno ora controllando le macchine parcheggiate davanti alla sede del settimanale. La paura di altri attentati però riguarda tuta la capitale francese e per motivi di sicurezza a Parigi è stato disposto il divieto di parcheggiare vicino alle scuole. Tutte le uscite e le attività extrascolastiche fuori dagli istituti sono sospese.

Ore 13.50 – Morto il direttore e vignettista Charb – Il vignettista satirico Stéphane Charbonnier, detto Charb, e altri colleghi sarebbero morti a seguito delle gravi ferite riportate durante nell'assalto a mano armata al settimanale Charlie Hebdo. Lo riferiscono alcuni media francesi. Fra le vittime del'attacco a Charlie Hebdo vi sono due figure emblematiche del giornale, Cabu e Charb, si legge infatti sul sito di le Parisien. Stephane Charbonnier, aveva assunto la direzione del settimanale nel 2009 mentre Jean Cabut, detto Cabu, è una delle figure storiche del giornale e già faceva parte della redazione di Hara-Kiri, da cui poi si è sviluppato Charlie Hebdo. Tra le vittime ci sono però anche il celebre vignettista Georges Wolinski, molto famoso anche in Italia, e il suo collega Tignous. Lo riferisce France Info.

Ore 13.45- Dodici morti. L'Ultimo bilancio dell'attentato alla sede parigina del settimanale satirico Charlie Hebdo purtroppo parla ora di 12 morti, dei quali 10 giornalisti e 2 poliziotti.

Ore 13.40 – Agenti uccisi in strada – Sono terribili le immagini che arrivano dalla Francia e che raccontano i momenti dell'attentato: la fuga degli attentatori con gli agenti che cercavano di reagire travolti dai proiettili e ammazzati mentre erano a terra. In alcuni video si vedono infatti degli uomini vestiti di nero e armati che sparano in testa ad un poliziotto a terra tra le urla dei presenti.

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Ore 13.35 – A Parigi innalzato il livello di allarme. Le redazioni e gli uffici di vari quotidiani e media francesi, tra i quali quelli di Le Monde, sono stati posti sotto la protezione armata della polizia. Secondo i media francesi quello di oggi contro il settimanale satirico Charlie Hebdo è l'attentato più sanguinoso commesso in Francia dal 1961, ai tempi della guerra di Algeria. All'epoca infatti un attentato dell'Oas provocò 28 morti, quando una bomba colpì il treno Strasburgo-Parigi nei pressi di Vitry-Le-Francois.

Ore 13.30 – È caccia all'uomo in Francia per scovare e arrestare gli autori dell'attentato contro il settimanale Charlie Hebdo. Secondo i media locali, durante la fuga dal luogo dell'attacco i killer hanno investito anche un pedone nei pressi di porte de Pantin, nel 19esimo arrondissement di Parigi, nella zona nord della capitale francese. Intanto le autorità francesi hanno annunciato che alle 14 ci sarà una riunione all'Eliseo per fare il punto del situazioni su cosa è accaduto e prendere le dovute contromosse

Ore 13.25 – Solidarietà da Renzi – Anche il nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi esprime "orrore e sgomento" per quanto avvenuto a Parigi nella sede del settimanale satirico Charlie Hebdo. Il nostro Premier esprime "vicinanza totale in questo momento terribile" al Presidente francese Francois Hollande e a Anne Hidalgo e sottolinea come "la violenza perderà sempre contro la libertà e la democrazia".

 Ore 13.18 – A Parigi i principali quotidiani sono sotto scorta in questo momento – Le redazioni e gli uffici di vari quotidiani e media francesi, tra i quali quelli di Le Monde, sono stati posti sotto la protezione armata della polizia dopo l'attentato alla sede di Charlie Hebdo. Lo riferiscono i media francesi, sottolineando che a Parigi le autorità hanno innalzato il livello di allarme.

Ore 13.14 – La prima foto dei killer – Una giornalista de Le Monde, Elise Barthet, ha pubblicato su Twitter la prima foto dei presunti killer che hanno compiuto l'attentato nella sede del settimanale satirico Charlie Hebdo a Parigi. Nell'immagine si vedono due uomini accanto a un auto scura che fronteggiano una volante della polizia. "Gli aggressori di Charlie Hebdo di fronte a una macchina della polizia. Hanno aperto il fuoco, i poliziotti hanno risposto e poi hanno fatto marcia indietro", scrive la giornalista su Twitter.

 Ore 13.06 – Gridavano "Allah u Akbar" gli uomini armati che hanno assaltato la sede di Charlie Hebdo a Parigi: lo testimoniano le immagini girate dal giornalista Martin Boudot, trasmesse da France Televisions.

Ore 13.05 – Nell'attentato è rimasto ferito anche il vignettista Charb – Il vignettista satirico Stéphane Charbonnier, detto Charb, sarebbe rimasto gravemente ferito nell'assalto al giornale, questa mattina a Parigi. Lo riferisce il quotidiano Le Figaro. Nell'attacco si contano almeno altre 10 persone ferite: cinque si troverebbero in gravi condizioni. I morti sono 11.

Ore 13.00 – Hollande: "Sventati vari attentati nelle scorse settimane" – "Diversi attentati sono stati sventati nelle scorse settimane": lo ha detto il presidente francese Francois Hollande, davanti alla sede di Charlie Hebdo, vittima dell'attacco. Non c'è dubbio che si tratti di terrorismo", "è un attacco contro la libertà". Ha aggiunto il presidente francese, parlando con i giornalisti della carta stampata e delle televisione.

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Ore 12.50 – I morti sono 11, assalitori in fuga – Secondo la procura ci sono 11 vittime, tra cui due poliziotti, e diversi feriti, nell'attentato di oggi a Parigi. Intanto, i due uomini armati che hanno assaltato la redazione, sono scappati, aggredendo un automobilista e impossessandosi della sua macchina. Posti di blocco sono organizzati in tutta la capitale francese. Ci sono testimonianze che riferiscono inoltre che i due conoscevano i nomi di alcuni dipendenti di Charlie Hebdo. La zona, in boulevard Richard-Lenoir, XI arrondissement, è stata ovviamente tutta bloccata: nella struttura al momento possono entrare solo agenti, polizia e magistrati.

Attentato alla redazione parigina di Charlie Hebdo. Secondo le primissime ricostruzioni, due uomini incappucciati e vestiti di nero sono penetrati nella sede del giornale satirico francese, famoso per il suo stile ironico e pungente, prima di aprire il fuoco con degli Ak-47. "Ci sono almeno dieci morti e cinque feriti", dice I-Tele riferendosi all'attacco. Ma secondo fonti di polizia citate da "Le Figaro", le vittime dell'attacco alla sede del giornale sarebbero cinque, mentre ci sarebbero due poliziotti ferito. Un giornalista di 20 minutes si sarebbe messo in contatto con un dipendente di Charlie Hebdo che ha parlato di un ‘massacro' e di diversi morti, prima che la chiamata venisse interrotta. Sempre I-Tele ha citato un testimone che avrebbe assistito all'incidente da un palazzo vicino, nel cuore di Parigi. "Circa mezz'ora fa due uomini incappucciati sono entrati nel palazzo con dei Kalashnikov", ha detto Benoit Bringer alla stazione. "Alcuni minuti dopo abbiamo sentito molti colpi" ha detto, aggiungendo che poi gli uomini sono stati visti scappare dal palazzo".

 Hollande e Valls attesi alla sede di Charlie Hebdo

Va detto che quindici minuti prima dell'attentato, il settimanale satirico aveva pubblicato sul profilo Twitter una vignetta su Abu Bakr al-Baghdadi, leader dello Stato islamico.

Il presidente francese, Francois Hollande, si sta recando sul luogo dell'attacco. Il suo ufficio all'Eliseo ha comunicato che per le 14 e' stato convocata una riunione d'emergenza del governo. Anche il primo ministro francese Manuel Valls è atteso nella sede di Charlie Hebdo, a Parigi,

La copertina di oggi, 7 gennaio
La copertina di oggi, 7 gennaio

Le copertine satiriche di Charlie Hebdo su Maometto

Nel novembre del 2011, a seguito delle polemiche per le vignette su Maometto, la sede di Charlie Hebdo era stata presa di mira: in quell'occasione un ordigno incendiario aveva provocato danni solo materiali, senza fare feriti. In particolare la redazione aveva annunciato la nomina del Profeta come direttore del numero in uscita, che si sarebbe chiamato ‘Sharia Hebdo' in relazione alla vittoria del partito islamico di Ennahda alle elezioni in Tunisia e alla decisione del nuovo governo libico di affidarsi alla sharia come principale fonte di legge. In prima pagina spiccava un'immagine di Maometto che promette "cento frustate se non morite dal ridere". Ancora, nel settembre del 2012 il settimanale aveva pubblicato altre vignette su Maometto come parte di un servizio dedicato alle proteste anti-americane legate alla diffusione del trailer del film satirico sulla vita di Maometto intitolato l’Innocenza dei musulmani. Il venerdì successivo (giorno di preghiera per i musulmani, e tradizionalmente anche giorno delle manifestazioni) le ambasciate e le scuole francesi in numerosi paesi musulmani erano rimaste chiuse e la redazione del giornale era rimasta sotto stretta sorveglianza della polizia.

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