Quarta udienza del processo in corso a Pretoria per l’omicidio della modella Reeva Steenkamp, uccisa la notte di San Valentino 2013 nella casa del fidanzato Oscar Pistorius. A sparare fu l’atleta paralimpico che sostiene di aver premuto il grilletto convinto di trovarsi di fronte un ladro.
Pistorius in aula è apparso disperato mentre parlava un vicino di casa: mentre il testimone rievocava la notte del delitto lui, stringendo tra le mani un rosario, si è coperto il volto e le orecchie e ha pianto.
La testimonianza del medico Johan Stipp che ha ricordato in aula i momenti concitati della sera della morte della modella: “Pistorius era lì, piangeva e pregava che Reeva venisse salvata. Continuava a ripetere che avrebbe dedicato la sua vita e quella di Reeva a Dio se fosse sopravvissuta”.
In questi giorni di processo più volte Pistorius è stato ripreso mentre prende appunti o si copre le orecchie con le mani, quasi a non voler ascoltare i testimoni.
Una donna, in aula, con una foto della fidanzata dell’atleta cucita sul petto.
Il processo a Oscar Pistorius, uno dei più mediatici di sempre, divide gli animi. Il Sudafrica si divide tra innocentisti e colpevolisti. L’atleta, da parte sua, si è dichiarato non colpevole.