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La furia degli integralisti islamici contro i siti sacri del Mali

Continua l'opera di distruzione del gruppo armato di Ansar Dine, integralisti islamici legati ad Al Qaida, che con zappe e scalpelli stanno distruggendo diverse moschee e siti religiosi di Timbuctu riconosciuti patrimonio dell'umanità.
La-distruzione-della-moschea-di-Timbuctu
L\'opera di distruzione degli integralisti islamici di Ansar Dine, gruppo armato legato ad al Qaida, che nel nord del Mali, a Timbuctu, stanno devastando diversi mausolei patrimonio dell\'umanità.
Zappe-e-scalpelli-contro-i-santuari
Distrutta la porta sacra di una delle moschee più antiche della città: quella di Sidi Yeyia. Nessuno osava mai aprire quella porta per una antica superstizione, la moschea risale al XV secolo.
Parte-di-una-moschea-nella-città-di-Timbuctu
I ribelli di Ansar Dine ritengono che i luoghi di culto siano passibili di idolatria e hanno minacciato di distruggere tutte le moschee che ospitano i resti dei santi.
Il-cimitero-dei-tre-santi
Anche il \"Cimitero dei tre Santi\" di Timbuctu è stato distrutto dagli integralisti islamici. La devastazione ha spinto il Governo maliano ad un commosso e disperato appello all\'Onu.
Un-militante-islamista
Nei fotogrammi di un video viene mostrato uno dei militanti armati che, dopo aver distrutto l\'antica moschea di Timbuctu, urlava alla folla: \"Allahu Akbar\", \"Dio è grande\". Per il gruppo legato ad Al Qaida tutto viene fatto in nome della religione.
Gli-integralisti-islamici-seduti-a-terra-con-le-loro-armi
Rassegnati gli abitanti del luogo di fronte alle violenze degli integralisti islamici: \"Non possiamo fare nulla, sono pazzi, fanatici e armati\". Contro questa distruzione anche il mondo intellettuale maliano che ha parlato di gesti compiuti da barbari ignoranti.
Sono-crimini-di-guerra
Di fronte a tutto ciò il procuratore della Corte penale internazionale, Fatou Bensouda, ha lanciato un duro monito: “Il mio messaggio a chi compie questi atti criminali è chiaro, la distruzione dei luoghi religiosi è un crimine di guerra”. Come tale il reato è perseguibile dalla Cpi.
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