Federico Perna morto in carcere: le foto dell'autopsia
Federico Perna è morto nel carcere di Poggioreale a Napoli l’8 novembre 2013 all’età di 34 anni. Non si conoscono le ultime ore della sua vita. Era malato e con problemi di tossicodipendenza. Sul suo decesso è stata aperta un’inchiesta.
Federico Perna era un giovane di 34 anni malato e con problemi di tossicodipendenza. È morto nel carcere di Poggioreale a Napoli l’8 novembre del 2013. Ma delle ultime ore della sua vita si sa poco. Sua madre ha raccontato a Fanpage.it l’inferno vissuto da suo figlio.
Il 34enne morto in carcere aveva problemi di tossicodipendenza, cirrosi epatica ed epatite C.
Sua madre ha raccontato ai microfoni di Fanpage.it l’inferno vissuto dal giovane in carcere. Un uomo che dalla galera le diceva: “Mamma, qui mi stanno uccidendo”.
Federico stava male, aveva bisogno di un trapianto di fegato e di un ricovero in una struttura protetta, ma invece è rimasto in cella fino alla fine.
Sulla morte in carcere di Federico Perna è stata aperta un’inchiesta. L’ipotesi di reato è omicidio colposo.
Di Federico Perna non si conoscono le ultime ore della sua vita, non si sa nemmeno dove sia morto. Ufficialmente il decesso è stato causato da un arresto cardiocircolatorio.
“Prima mi hanno detto in carcere, poi in ambulanza perché non c\'era il defibrillatore, poi ancora mi hanno detto che è morto prima di essere caricato sull\'autoambulanza. All\'inizio non riuscivo a capire nemmeno in quale obitorio fosse”, così sua madre.
La donna ha descritto a Fanpage.it una parte della vita di suo figlio, rinchiuso in diversi penitenziari. “Trattato come un numero – dice sua madre – peggio di un animale”.
L’avvocato Camillo Autieri, che assiste la signora Scafuro, ha parlato dell’aspetto più grave emerso dall’esame autoptico: l’abbandono e la trascuratezza nelle quali è stato lasciato il detenuto, trascuratezza che ha portato al decesso.
Il dubbio più lacerante per sua madre è proprio questo. “Non ha ucciso nessuno – si sfoga la donna -. Ha fatto degli errori e voleva scontare la sua pena, sì, ma loro gli hanno fatto pagare la pena umana”.
“Perché in carcere l’hanno portato alla morte? Perché Federico non è stato curato?”, sono le domande di una madre che dice che da oltre tre anni l’uomo chiedeva aiuto.
Dal carcere di Viterbo Federico scriveva a sua madre: “Qui c’è il dirigente che vuole farmi ricoverare per farmi prendere l’incompatibilità carceraria, ci sono le cartelle di aggravamento. Mamma, mi stanno uccidendo, portami a casa”.
Parla usando queste parole la mamma di Federico, che ora grida il suo dolore chiedendo risposte alle istituzioni.
Sua madre ora non può che chiedere la verità sulla morte del figlio.