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2 giugno 1946, nasce la Repubblica Italiana

Le immagini degli italiani chiamati alle urne per scegliere tra un passato da sudditi ed un futuro da cittadini.
Il dilemma
Il 2 e il 3 giugno del 1946 si tenne il primo referendum istituzionale che coinvolse tutti i cittadini di sesso maschile e femminile purché di età superiore ai 21 anni (per l\'abbassamento della soglia ai 18, bisognerà attendere il 1975). Gli italiani vennero chiamati alle urne per esprimersi sulla forma di Governo prescelta: Monarchia o Repubblica?
Suggerimenti
Il Paese appena uscito da un disastro di proporzioni mai conosciute prima di allora, travolto da morte, miseria e devastazione, alzava fiero il volto guardando verso il futuro. Anche semplici scritte sui muri cittadini erano una chiamata agli alti ideali che avevano portato l\'Italia fuori dal conflitto e dall\'orrore del fascismo.
Maggio 1946, le ultime perplessità
Nonostante il poco edificante episodio della fuga di Vittorio Emanuele III e nonostante una buona parte degli italiani guardasse ai Savoia come ai responsabili dell\'appoggio accordato a Mussolini e al fascismo, in Italia non mancavano certamente i sostenitori della famiglia Reale: qui Umberto di Savoia, con consorte e discendenza, si affaccia ad una finestra del Quirinale durante una manifestazione a favore della Monarchia, il 10 maggio del 1946.
Il Re alle urne
In seguito ai risultati del referendum, Umberto di Savoia partì alla volta del Portogallo il 13 giugno del 1946. \"La mia partenza dall\'Italia doveva essere una lontananza di qualche tempo in attesa che le passioni si placassero. Poi pensavo di poter tornare per dare anch\'io, umilmente e senza avallare turbamenti dell\'ordine pubblico, il mio apporto all\'opera di pacificazione e di ricostruzione.\" In verità, nonostante le promesse iniziali, egli non accettò mai la scelta di forma istituzionale degli italiani. Del resto i monarchici non tardarono ad attribuire la sconfitta a presunti brogli.
Risoluzioni
Data l\'importanza storica cruciale dell\'evento, l\'affluenza ai seggi fu straordinariamente alta: a votare furono quasi il 90% degli aventi diritto. Con 12 718 641 voti a favore e 10 718 502 contrari, l\'Italia diventava una Repubblica il 13 giugno del 1946. L\'entrata in vigore della Costituzione, due anni più tardi, conferì all\'esilio di Umberto di Savoia il carattere di una legge, tramite la XIII disposizione finale transitoria che vietava l\'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale ai Re di casa Savoia, alle consorti e ai discendenti maschi. Nel 2002 una revisione costituzionale mutò la disposizione.
Esultanze
Giugno 1946: gli italiani scelgono di lasciarsi alle spalle un passato da sudditi per guardare ad un futuro da cittadini.
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