Fontana e la Lega all’attacco: “Aboliamo la legge Mancino” (che punisce l’odio razziale)
“I fatti degli ultimi giorni rendono sempre più chiaro come il razzismo sia diventato l’arma ideologica dei globalisti e dei suoi schiavi (alcuni giornalisti e commentatori mainstream, certi partiti) per puntare il dito contro il popolo italiano, accusarlo falsamente di ogni nefandezza, far sentire la maggioranza dei cittadini in colpa per il voto espresso e per l'intollerabile lontananza dalla retorica del pensiero unico”. Con queste parole il ministro della famiglia Lorenzo Fontana commenta i recenti fatti di cronaca e, in particolare, gli sviluppi del caso che ha visto protagonista Daisy Okasue, l’atleta italiana colpita a un occhio dal lancio di un uovo, frutto, nella versione degli inquirenti, di una bravata di tre ragazzi italiani. Fontana rilancia la tesi del “razzismo contro gli italiani” dei media del circuito mainstream e torna alla carica con un vecchio cavallo di battaglia della Lega e della destra: “Abroghiamo la legge Mancino, che in questi anni strani si è trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano”.
Si tratta di una delle proposte leghiste di lungo corso, rilanciate dallo stesso Matteo Salvini durante il raduno di Pontida del settembre scorso: “Siccome siamo un movimento nato per la libertà, cancelleremo la legge Mancino e la legge Fiano. Le storie e la legge non si processano. Fanno il processo al ventennio mussoliniano e poi si comportano come il regime nel 1925 che imbavagliava chi non la pensava come volevano”. Se la legge Fiano si è fermata in Parlamento dopo un primo via libera, il riferimento alla legge Mancino come a un provvedimento “liberticida” resta molto discutibile.
Salvini è d'accordo con Fontana
La posizione del ministro Fontana viene condivisa anche dal vicepresidente del Consiglio e leader della Lega, Matteo Salvini: "Già in passato la Lega aveva proposto di abolire la legge Mancino. Sono d'accordo con la proposta di Fontana: alle idee contrappongono altre idee, non le manette", afferma il ministro dell'Interno contattato dall'Ansa.
Cosa è la legge Mancino contro l'odio razziale
Stiamo parlando di un provvedimento del 1993 che si occupa di disciplinare meglio i crimini legati a “Discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi” e di conseguenza a sanzionare “le condotte riconducibili al fascismo e al razzismo”. In particolare, la legge prevede pene per chiunque “propaganda idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”, punisce chi “istiga, con qualunque modalità, a commettere o commette atti di violenza o di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi” e, inserendosi nel quadro di attuazione delle disposizioni transitorie della Costituzione, punisce “chiunque, in pubbliche riunioni, compia manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi” che in qualche modo siano di incitamento a violenza e discriminazione per motivi razziali. Negli ultimi anni si è discusso molto di possibili modifiche alla Mancino, ma sempre per integrarne altri reati (omofobia e transfobia, per esempio) o azioni nei confronti di altre "minoranze", oppure per estenderne le aggravanti ad altri ambiti (reato di negazionismo). Mai si è messa ufficialmente in discussione nel suo complesso, considerato che rappresenta lo strumento principale per colpire i crimini d'odio.