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Fmi: peggiora l’economia mondiale, Italia ancora in difficoltà

Il Fondo Monetario internazionale, nel suo rapporto sulla situazione economica globale, rivede al ribasso le stime di crescita del Pil, designando un futuro ancora incerto e preoccupante.
A cura di Antonio Palma
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Fmi: peggiora l'economia mondiale

Brutte notizie arrivano dal Fondo Monetario internazionale che ha rivisto in peggio le previsioni sull'economia mondiale descrivendo un quadro cupo della situazione globale con prospettive in deciso peggioramento. Secondo le analisi contenute nel World Economic Outlook e presentate dal Fmi insieme alla Banca Mondiale a Tokyo, le stime di crescita del Pil mondiale si sono ridotte di 0,2 punti percentuali per il 2012 e di 0,3 punti nel 2013. Per quest'anno dunque è prevista una crescita economica globale del 3,3 per cento, mentre per l'anno prossimo la stima è di +3,6 per cento. Entrambi risultati sono molto lontani ad esempio al +5,1 per cento del 2010, ma anche dalla crescita raggiunta appena l'anno scorso.  Secondo le analisi del Fmi il risultato è dovuto alla generale incertezza dei mercati che oltre a far registrare un calo della crescita nei Paesi ad economia avanzate ha ridotto anche le possibilità di crescita dei Paesi emergenti come India, Cina e Brasile. La mancata ripresa, spiegano da Washington, è anche l'effetto indesiderato delle misure di austerity che hanno dovuto affrontare le grandi economie e per questo raccomandano ora una maggiore attenzione alla crescita , fermo restando il controllo dei conti pubblici.

Per l'Italia invece situazione ambivalente, se si sottolineano gli sforzi fin qui fatti per arrivare al pareggio di bilancio, si annuncia al contempo una drastica riduzione delle stime di crescita del Pil che si contrarrà del 2,3% nel 2012 e dello 0,7% nel 2013. Eppure i conti italiani sembrano essere in regola visto che con le tante manovre correttive nel 2013 il bilancio italiano oramai in pareggio strutturale, al netto del ciclo economico registrerà un attivo pari allo 0,7% del Pil, con un deficit tra i più bassi del G7. Il problema spiegano sempre dal Fmi è che l'Italia come la Spagna "stanno pagando tassi d'interessi più alti di quanto possa essere spiegato dai tradizionali fondamentali, inclusi debito e deficit, crescita e inflazione".

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