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Flytilla Day a Betlemme, ma Alitalia blocca gli attivisti segnalati da Israele

Su “direttiva dello Stato di Israele”, a 7 italiani del gruppo “Welcome to Palestine” è stato negato il volo da Roma verso Tel Aviv, dove nel pomeriggio erano attesi 1.500 attivisti diretti a Betlemme per il Flytilla Day , l’operazione indetta da gruppi filo-palestinesi contro l’occupazione dei Territori.
A cura di Biagio Chiariello
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Flytilla Day a Betlemme ma Alitalia blocca gli attivisti segnalati da Israele

Decine e decine di attivisti palestinesi bloccati in diversi aeroporti europei. Da Roma a Parigi, passando per Manchester, i manifestanti del gruppo internazionale Welcome to Palestine si sono visti negare il volo per Tel Aviv “su direttiva dello Stato di Israele”. E così nel“Flytilla Day“, ovvero l ’operazione indetta da gruppi filo-palestinesi contro l’occupazione dei Territori, Gerusalemme (o chi per essa) ha posto il veto sulle partenze verso Betlemme dove si sarebbe dovuto tenere il raduno. In mattinata Alitalia ha vietato il check-in a sette attivisti italiani che volevano raggiungere lo scalo internazionale della città israeliana, dove nel pomeriggio era previsto l'arrivo di circa 1.500 persone da tutto il mondo dirette nel noto villaggio della Cisgiordania. Tra i nomi della delegazione italiana inseriti nella "black list" dello Stato di Israele, anche quello del vignettista Vauro Senesi.

In una notifica si legge che il divieto di volare a Tel Aviv è dovuto ad una "direttiva dell’Autorità per l’immigrazione e la frontiera dello Stato di Israele secondo la legge del 1952 che disciplina l’ingresso sul territorio di Israele". Ma secondo gli attivisti il vero motivo di questo divieto è stato formulato sul semplice "sospetto di una simpatia per i palestinesi". C'è poi da dire che la notifica non riporta alcun riferimento alle autorità israeliane. Fabio Marcelli, membro dell’associazione Giuristi Democratici, sottolinea come la direttiva israeliana mostri «il prevalere della paura, tra le autorità israeliane, rispetto a manifestazioni a favore della Palestina che porta a queste misure repressive».

1.500 attivisti filo-palestinesi "indesiderati", dunque. Tuttavia nei giorni scorsi i leader dei vari gruppi si erano impegnati ad assicurare che sarebbero partiti «armati solo dei nostri spazzolini da denti». Ma al momento, la polizia israeliana presiede in stato d'allerta l'aeroporto di Ben Gurion di Tel Aviv, dove già diverse persone dirette a Betlemme per il “Flytilla Day“ sono state fermate per accertamenti. Tre di esse hanno avuto sul posto mandati di espulsione. Dozzine di militanti sono stati bloccati, invece, a Ginevra, Parigi e in partenza da Manchester.

Ma l'organizzatrice della “Flytilla Day“ è sicura che almeno un centinaio di attivisti parteciperà al raduno, il cui obiettivo è anche richiamare l'attenzione sulle limitazioni di transito imposte dallo Stato di Israele ai palestinesi. Chi vuole arrivare in Cisgiordania da occidente è obbligato a passare dai valichi sorvegiati da Israele o dagli aeroporti dello Stato ebraico. Israele inibisce l'ingresso alla Striscia di Gaza, anche ai reporter stranieri, diplomatici e operatori umanitari.

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