Firenze, Renzi proclama il lutto cittadino dopo la strage dei senegalesi (VIDEO)
Strage Firenze: le parole del sindaco Matteo Renzi
"Un atto xenofobo e criminale"
Disperazione di tutta la città di Firenze, non solo della comunità senegalese. “L’atto xenofobo e criminale” di Gianluca Casseri, 50enne militante di Casapound che ieri, “lucido nella sua follia” – queste le parole del sindaco Matteo Renzi che ha commentato l’atto– ha compiuto quella che già è stata etichettata come la “strage dei senegalesi” addolora profondamene l’intera città. La città di Firenze ieri ha vissuto, infatti, una gionata di follia e di razzismo che ha registrato la morte di due persone: Samb Modou, 40 anni, e Diop Mor, 54 anni, due senegalesi colpiti nella sparatoria di piazza Dalmazia. Casseri, infatti, aveva aperto il fuoco prima lì, al mercato di piazza Dalmazia fatale ai due uomini per poi continuare la sua folle avventura sparando al mercato di San Lorenzo dove, prima di togliersi la vita, ha ferito altri due uomini sempre di nazionalità senegalese.
Per tutto questo oggi è il giorno delle bandiere a mezz’asta, tutte le cerimonie istituzionali sono state annullate e i negozi resteranno con le serrande abbassate in segno di lutto per dieci minuti a mezzogiorno. Il sindaco ha chiesto alle scuole di promuovere un momento di riflessione nelle classi contro il razzismo e oggi pomeriggio, alle 17, ci sarà l’incontro con il Ministro Riccardi e la comunità senegalese mentre il cortile della Dogana di Palazzo Vecchio ospiterà alle 12 i dipendenti comunali che si riuniranno lì.
Renzi: "Lutto cittadino per riflettere sulla follia xenofoba"
Renzi, la comunità senegalese e Firenze “vogliono giustizia, non vendetta” e la parola d’ordine che regna in queste ore è “mantenere la calma” per rispettare il dolore. “Il lutto cittadino sarà l’occasione per una riflessione sulla follia xenofoba e sul come combatterla”, così si è espresso il sindaco su Facebook. La violenza genera violenza ma Renzi al momento si sente di escludere ulteriori “rezioni violente” proprio perchè si è trattato del gesto di un singolo e non dell’azione di un gruppo. Un gesto che poteva succedere in qualsiasi altra città ma che è invece ha visto proprio Firenze protagonista suo malgrado.
“La città di cui sono orgoglioso di essere sindaco è la città aperta, plurale, la città dei corsi di alfabetizzazione per i bambini stranieri e di formazione professionale per gli immigrati”, la città, che Renzi definisce con queste parole, che non avrebbe mai voluto vivere questo giorno e che oggi celebrerà il dolore per la morte di Modou e Mor.