Fini perde altri pezzi: Urso, Ronchi e Scalia lasciano Fli
Ennesimo divorzio in casa Fini. Andrea Ronchi, Adolfo Urso e Pippo Scalia lasciano Futuro e Libertà. Sulla carta l'abbandono del progetto futurista è scandito dall'intenzione di aderire ad "una costituente popolare per realizzare in Italia un soggetto politico che si ispiri ai valori e ai programmi del Ppe" rilanciata ieri da Angelino Alfano alla kermesse del Pdl a Mirabello. L'altra motivo che ha spinto l' ex ministro delle Politiche comunitarie, Ronchi, il sottosegretario alle attività produttive, Urso, e l'ex coordinatore regionale del partito in Sicilia, Scalia a lasciare Fli è la garanzia di una non ricandidatura da parte di Silvio Berlusconi alle prossime elezioni politiche. "Da subito, quindi – si legge nella nota ufficiale – intendiamo lavorare in piena autonomia e senza vincoli di partito per costruire la nuova casa dei moderati italiani". I tre formeranno l'associazione «Fare Italia per la costituente Popolare».
“Due palle al piede in meno. Nessuno li ha cacciati, nonostante i loro disperati tentativi di farsi espellere e di passare per vittime”, scrive invece Il Futurista, webmagazine di area finiana diretto da Filippo Rossi, a proposito dell'addio di di Urso e Ronchi. Imperturbabile il commento di Italo Bocchino, vicepresidente di Fli: "E' una non notizia". E ancora: "Da tempo si erano posti fuori dal partito. La notizia, semmai, sarebbe stata la loro volontà di lavorare per Fli. La nascita di un'area nazionale moderata e popolare riferita al Ppe e depurata dal berlusconismo risponde esattamente a quanto Fini ha chiesto prima al Pdl e poi al centrodestra in occasione della Convention di Bastia".
Sembrano passati anni luce da quel 7 novembre 2010 con la nascita ufficiale di Fli. A Gianfranco Fini restano ormai pochi scudieri, lo stesso Bocchino su tutti. A ben vedere fu proprio la decisione di affidare a quest'ultimo la poltrona di vicepresidente del partito, a contribuire alle spaccatura con Ronchi e Urso. E non solo. Un vero e proprio strappo che portò al ritorno in maggioranza di Maria Grazia Siliquini, Catia Polidori, Silvano Moffa. Poi il caso Viespoli e la furibonda lite di Fini con Barbereschi.
In questi mesi vissuti da "separati in casa", sono circolati numerosi rumors che davano per certe le voci confermate solo oggi. Quale futuro per Futuro e Libertà, dunque?