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Finalmente anche la Chiesa pagherà l’Ici (forse)

Il governo Monti pronto a “colpire” gli immobili di proprietà della Chiesa che ospitano attività commerciali. Giovedì l’incontro coi vertici del Vaticano.
A cura di Alfonso Biondi
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Papa Ratzinger

Niente più esenzioni Ici, niente più sgravi fiscali per le attività commerciali: stavolta la Chiesa le tasse dovrà pagarle davvero. Monti e i suoi Ministri si sono finalmente convinti a rivedere il regime di esenzioni di cui beneficia la Chiesa cattolica e, in occasione delle celebrazioni dei Patti lateranensi in programma giovedì prossimo, comunicheranno le nuove disposizioni al segretario di Stato Tarcisio Bertone, al presidente della Cei Angelo Bagnasco e gli altri esponenti di vertice del Vaticano. In un periodo in cui i cittadini italiani sono chiamati a fare sacrifici, e in vista dell'imminente condanna da parte dell'Unione Europea per aiuti di Stato illegali alle strutture ecclesiastiche, si tratta, senza dubbio, di una decisione doverosa.

SALVE LE SEDI DEL NO PROFIT- L'esecutivo intende agire esclusivamente sulle strutture che, di fatto, ospitano attività commerciali. Per gli immobili che, al contrario, sono dimora di attività non profit (come ad esempio Chiese, mense per i poveri e luoghi dove si tengono attività puramente benefiche), quindi, non cambierà nulla. Oggi strutture come alberghi, ospedali e scuole di enti religiosi non pagare l'Ici, a condizione che avessero al loro interno una semplice cappella. Un bel vantaggio rispetto ai loro concorrenti laici che le tasse devono pagarle e come. Oltre all'Ici, poi, le strutture religiose risparmiano il 50% di Ires. Totale sottratto all'erario italiano? Almeno un miliardo di euro all'anno.

UN PASTICCIO MADE IN ARCORE- Correva l'anno 1992. La prima legge sull'Ici consentiva a chi riteneva di poter accedere alle esenzioni di non registrarsi al fisco. Nel 2005 il governo presieduto da Silvio Berlusconi rincarò la dose- molto probabilmente in vista delle elezioni politiche dell'anno successivo- e consentì alla Chiesa cattolica di non pagare l'Ici anche in relazione ad attività commerciali, ignorando così la sentenza della Cassazione che nel 2004 aveva esonerato solamente le strutture sede di attività prettamente umanitarie. Nel 2006, per arginare le indagini dell'Unione Europea, Prodi e i suoi misero mano a una legge che esonerava gli enti "non esclusivamente commerciali, non risolvendo però il problema. L'indagine europea per aiuti di Stato contro il nostro Paese è stata aperta nel 2010 ed è possibile che un pronunciamento arrivi davvero a breve. La condanna per il Belpaese appare scontata e non è detto che la decisione del governo Monti possa far cambiare idea all'Europa.

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