Festa della Donna: il messaggio di Napolitano
Nel corso delle celebrazioni per la giornata internazionale della donna, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha lanciato un importante monito: "no alla riduzione delle donne ad un oggetto". Dal Salone dei Corazzieri del Colle, il Capo dello Stato ha ritenuto opportuno soffermarsi sull'immagine odierna della donna, un'immagine che ha definito "consumistica" e "che la riduce da soggetto a oggetto, propiziando comportamenti aggressivi che arrivano fino al delitto".
Parole forti, ma che devono far riflettere. Napolitano ha poi posto l'accento anche sulla plurisbandierata parità tra i sessi, una parità che sulla carta esiste ed è inconfutabile, ma che di fatto è ancora lontana da una piena realizzazione pratica. E, nonostante le donne si impegnino moltissimo per riaffermare sempre tale parità, Napolitano ha sostenuto che:
Le donne italiane sono ancora lontane dall'aver conquistato la parità in molti campi. Basti ricordare il divario di genere quale risulta anche dai rapporti internazionali, nella rappresentanza politica, nei media, ancora in qualche carriera pubblica, nella conduzione delle imprese, in generale nell'accesso al mercato del lavoro. Ne soffrono le ragazze, le giovani in cerca di occupazione e ciò comporta il rischio che siano sacrificate energie e potenzialità. L'ho potuto vedere incontrando qualche giorno fa al Cern di Ginevra ricercatrici italiane che si fanno valere.
Per il Capo dello Stato bisogna ancora lavorare per raggiungere la piena parità, ma è indubbio che dal 1861 le donne abbiano percorso tantissima strada per conquistare diritti ed emancipazione, come è vero che negli ultimi 50 anni ci sia stata un'accelerazione lungo questa strada.
Per questo Napolitano ha voluto ricordare alcune recenti conquiste delle donne. Nel lontano 1961, ad esempio, le donne non erano sufficientemente tutelate contro la violenza: basti pensare che lo stupro era considerato solo un reato contro la morale e il buon costume o che per il delitto d'onore esistevano delle attenuanti. E fu proprio una donna a determinare col suo comportamento la revisione della norma: si trattava di Franca Valeri, una ragazza che fu rapita e stuprata da un giovane mafioso cui non volle concedere il matrimonio riparatore.
Certamente l'Italia se la passa meglio di altre nazioni in cui le donne non hanno praticamente alcun diritto (come ad esempio l'Arabia Saudita, nazione in cui si sta discutendo sulla concessione del diritto di voto alle donne), ma fermarsi ora non avrebbe senso e avrebbe il sapore di una resa. Per andare sempre avanti, come ha detto Napolitano, è compito di tutte le donne "contrastare i luoghi comuni ed esigere rispetto e considerazione". Di tutte le donne, non solo di quelle che hanno posizioni di responsabilità.