Femminicidio, il decreto è legge: arriva il sì del Senato
Il decreto legge sul femminicidio, dopo il via libera della Camera dei Deputati, è stato approvato anche nell’aula del Senato. Il sì definitivo al decreto che contiene le misure per la sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, la protezione civile e il commissariamento delle Province, è stato approvato a Palazzo Madama con 143 voti a favore e 3 no. Non hanno partecipato al voto la Lega Nord, il Movimento 5 Stelle e Sel. L’astensione al Senato avrebbe avuto il valore di voto negativo. Il provvedimento, che scadeva il 14 ottobre, è stato votato a tempi record. Il Senato, vista la contrazione dei tempi, non ha dunque potuto apportare modifiche e tutta l’aula, maggioranza e opposizione, ha protestato e ha messo in evidenza alcune misure “disomogenee”. Il presidente del Senato Pietro Grasso, da parte sua, ha spiegato come Palazzo Madama abbia fatto di tutto per evitare l’esame al fotofinish.
Ha commentato tra gli altri il voto del Senato Dario Franceschini, ministro per i Rapporti per il Parlamento e per il coordinamento dell’attività di Governo: “L’approvazione definitiva del decreto contro il femminicidio è un importante risultato del governo e del parlamento. Da oggi il nostro ordinamento si arricchisce di una buona legge che garantirà maggiore protezione alle donne sia aumentando le misure repressive, anche attraverso l'introduzione di nuove aggravanti, sia potenziando gli interventi a sostegno delle vittime di maltrattamenti e violenza domestica”. Franceschini ha parlato della legge approvata oggi come di una “buona legge” e di un “primo passo per contrastare un fenomeno odioso e intollerabile”.
