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Federalismo fiscale: il governo incassa la fiducia alla Camera. Si rafforza l’asse Bossi-Berlusconi

Alla Camera la maggioranza ha incassato il voto di fiducia sul federalismo fiscale. In aula c’è stato tanto entusiasmo per il provvedimento, oltre a un “riavvicinamento” tra Berlusconi e Bossi.
A cura di Alfonso Biondi
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Federalismo fiscale

314 sì e 291 no e 2 astenuti (Brugger e Zeller delle minoranze linguistiche): alla Camera il governo incassa il voto di fiducia per il federalismo fiscale. La Lega ha ottenuto quello che voleva e proprio non è riuscita a trattenere l'entusiasmo: nell'aula di Montecitorio, accompagnate da urla di gioia, si sono viste infatti  sventolare bandiere delle regioni del Nord e fazzoletti verdi. Per quanto riguarda il voto 7 deputati erano in missione: si trattava di Gianfranco Conte e Paolo Russo del Pdl, Carmelo Lo Monte e Salvatore Lombardo dell'Mpa, Daniela Melchiorre dei Liberal Democratici, Luca Volonté dell'Udc, Mario Brandolini del Pd. Sono stati 15, invece, i deputati che non hanno partecipato alla votazione; l'unico gruppo parlamentare presente in aula con tutti i deputati era il gruppo dei responsabili, nato all'indomani del voto di fiducia del 14 dicembre 2010.

L'entusiasmo per l'esito della votazione è stato così grande che il Presidente Antonio Leone è stato costretto a sospendere temporaneamente la seduta per permettere ai commessi parlamentari di ritirare gli "oggetti della festa". Festa per la Lega, ma anche per Berlusconi. Il Presidente del Consiglio, infatti, mentre erano in corso le votazioni, s'è recato presso i banchi che ospitano i deputati leghisti e nel taschino della sua giacca ha messo un pochette verde offertagli da Maroni. Segno che tra i due partiti ci sono buoni segnali di distensione.

Felicissimo il leader del Carroccio Umberto Bossi, che ha definito quella sul federalismo municipale "un'ottima legge". E l'asse con Berlusconi? Dalle parole del senatur trapela una certa fiducia nell'alleato di sempre:

Berlusconi è stato l'unico a darci i voti per il federalismo. Gli altri mi hanno detto "Fai saltare il miliardario e domani ti votiamo il federalismo", ma Berlusconi i voti in Bicamerale me li dava subito. Non ci possono chiedere di mettere a repentaglio un risultato acquisito.

Adesso il prossimo step sarà quello del federalismo provinciale e regionale, uno step che rappresenta senza dubbio la parte più complicata della riforma che ha in testa la Lega. A tal proposito il Ministro Roberto Calderoli ha dichiarato ai cronisti che chiederà in Consiglio dei Ministri una proroga di 4 mesi del termine di scadenza della delega prevista dalla Legge 42 sul federalismo fiscale (21 settembre invece del 21 maggio).

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