Facebook si scusa: “Per alcuni utenti il 2014 è fatto anche di brutti ricordi”
Se negli ultimi giorni non avete scelto deliberatamente di abbandonare i social network per le feste natalizie, se avete passato su Facebook anche solo mezz'ora, non avete potuto fare a meno di notare il ricorrente apparire di un post frequente, una applicazione pensata da Facebook per creare un collage di foto dei vostri contatti, o del vostro stesso profilo, sintesi di immagini e fotografie dell'ultimo anno. Si chiama "Year in review" e, tramite un algoritmo specifico, seleziona le immagini in questioni. Il tutto viene rilegato con un messaggio significato che compare al momento della condivisione del contenuto sulla propria bacheca: "E' stato un anno meraviglioso".
Ecco, se da parte di Facebook nasceva inizialmente col solo proposito di festeggiare la fine del 2014 e l'arrivo del 2015 con un'applicazione aggregante, la mossa del social network non si è rivelata fortunatissima. Per quanto infatti le condivisioni siano state tantissime nel corso degli ultimi giorni, l'effetto sortito è stato controverso. Perché naturalmente, oltre alla massa informe di coloro che hanno lamentato un'invasione totale delle proprie timeline con post identici degli amici, c'è stato anche chi è stato costretto, volente o nolente, a ricordare momenti essenziali di un anno che, forse, non è stato proprio meraviglioso così come Facebook pretende di descriverlo. Le critiche sono arrivate da chi durante l'anno aveva subito lutti, perdite, incidenti di vario tipo, insomma eventi che avrebbe fatto volentieri a meno di ricordare.
Ed ecco dunque che ad intervenire sono stati proprio i piani alti del social network, i quali hanno percepito in qualche modo il dovere di scusarsi con quegli utenti ai quali hanno involontariamente ricordato cose che non avrebbero voluto. A parlare è stato il product manager di Facebook Jonathan Gheller, il quale elogiando l'applicazione ha precisato: "E' stata eccezionale per molte persone, ma chiaramente a qualcuno ha rievocato più dolori che gioie. Sapremo fare di meglio".
Su tutti la storia di Eric Meyer. Nel 2014 ha perso le figlia per un cancro al cervello, nel giorno del suo sesto compleanno. Nel suo blog aveva scritto di non voler usare l'opzione "Il tuo anno" proprio per non rivivere quei giorni ma Facebook ha "imposto" l'anteprima nel newsfeed costringendolo, così, a rivedere la foto della piccola con intorno persone che fanno festa."Questa involontaria crudeltà dell’algoritmo è il risultato di un codice che funziona nella stragrande maggioranza dei casi: ricorda alle persone l’anno fantastico che hanno avuto, mostra i loro selfie alle feste, la spiaggia all’esterno della loro casa delle vacanze o le balene fotografate durante un viaggio in nave. Ma per quelli tra noi che hanno subito la perdita dei familiari, o che hanno trascorso molto tempo in ospedale, o che hanno divorziato, perso il lavoro o che altro, forse potremmo non voler rivedere un’altra volta il nostro anno passato"