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Ex M5S vorrebbe dimettersi, ma il Senato glielo impedisce: “Prigioniero della Casta”

Il senatore ex Movimento 5 Stelle ha inoltrato regolare lettera di dimissioni già 3 volte, ma è sempre stata respinta.
A cura di Charlotte Matteini
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Vorrebbe lasciare la proprio poltrona da Senatore, ma la Legge non glielo permette. Accade a Giuseppe Vacciano, parlamentare eletto nel 2013 nelle file del Movimento 5 Stelle, passato successivamente al Gruppo Misto. Vacciano ha presentato ormai già tre volte regolare richiesta di dimissioni dalla carica di Senatore, intenzionato a tornare un comune cittadino e a riprendere in mano la sua vecchia professione, ovvero il bancario. Le sue dimissioni, però, non si capisce bene per quale motivo, vengono continuamente respinte.

In un'intervista rilasciata a Repubblica, Vacciano racconta la sua kafkiana vicenda che lo tiene, come l'ha definito la cronista del quotidiano di Largo Fochetti, "prigioniero della Casta". Vacciano vorrebbe dimettersi dalla carica di Senatore perché non si riconosce più nel Movimento 5 Stelle, il partito che gli ha permesso di diventare parlamentare, e per questo motivo ritiene giusto restituire il seggio a un rappresentante del M5S. Ci sono dei problemi di ordine burocratico, però, a quanto pare: "Sono rinchiuso in una gabbia dorata, mettiamola così. A questo punto non so più come spiegarmi questi rifiuti ripetuti", spiega a Monica Rubino. "È un mondo a parte, valgono altre logiche, di sicuro non il buon senso.

Ci riproverà sicuramente una quarta volta, il senator Vacciano. "Ho già presentato una nuova lettera di dimissioni", ha spiegato a Repubblica, sfidando Palazzo Madama: "Vediamo chi si stanca prima. In genere tra un voto e l’altro passano almeno nove mesi". In mezzo, tra questi 9 mesi di attesa, si terrà il referendum per la conferma della riforma costituzionale varata dal Governo Renzi, fa notare la cronista, una consultazione elettorale che – se dovesse vincere il fronte del "sì" – modificherebbe la struttura parlamentare eliminando il Senato così come lo conosciamo oggi e che Vacciano vede come un'eventuale soluzione al proprio problema. Se il Senato dovesse cessare la sua esistenza, "potrebbe essere la naturale soluzione del problema", chiosa Vacciano, scherzando.

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