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Eutanasia, parlamentari bipartisan: “Si calendarizzi una legge sul fine vita”

L’intergruppo “Eutanasia e testamento biologico” ha raccolto l’appello di Max Fanelli, il 54enne marchigiano malato di SLA che sta combattendo una battaglia per far approvare una legge di iniziativa popolare sul fine vita e l’eutanasia legale.
A cura di Davide Falcioni
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La battaglia di Max Fanelli sta producendo i primi importanti effetti: il 54enne marchigiano affetto da Sla la scorsa settimana ha interrotto le cure in segno di protesta contro la mancata calendarizzazione in Parlamento della discussione su una legge di iniziativa popolare sul fine vita e l'eutanasia legale. L'uomo, in una lettera aperta, aveva espresso tutta la sua indignazione di fronte all'immobilità della politica annunciando che avrebbe interrotto qualsiasi cura medica. E' stata Laura Boldrini a rispondere a Fanelli, garantendo che avrebbe sollecitato una presa di posizione da parte dei gruppi parlamentari.

Ebbene, ora la richiesta di calendarizzare la legge sul fine vita è arrivata da Beatrice Brignone, Marco Cappato, Pia Locatelli, Lara Ricciatti e Arturo Scotto, parlamentari dell'intergruppo "Eutanasia e testamento biologico". I cinque hanno colto al balzo il messaggio di Fanelli: la Brignone, deputata del Gruppo Misto, ha sollecitato il capogruppo Pisicchio che ha dichiarato di essere disponibile a sollevare la questione e abbreviare i tempi per la discussione in aula. "Lui è cattolico – ha detto – e ha probabilmente una posizione diversa dalla mia, ma ritiene necessario e importante aprire una discussione. Del resto il Parlamento serve per parlare". Quel che è certo è che è necessario che si muovano in tal senso anche gli altri capigruppo.

L'intergruppo "Eutanasia e testamento biologico" si è costituito a settembre proprio con lo scopo di legiferare sulle questioni. Determinante è stata la spinta di Max Fanelli e dell'associazione che lo sostiene – Io Sto con Max. Il marchigiano è malato di sclerosi laterale amiotrofica dal 2013, ma da gennaio di quest'anno le sue condizioni si sono aggravate. Ora il 54enne è totalmente immobile: malgrado il  suo corpo non abbia perso sensibilità e quindi avverta i dolori, tutti i muscoli hanno smesso di funzionare, persino i polmoni. Max respira grazie a un apparato medico e può comunicare solo grazie all'occhio destro che gli consente di scrivere su uno speciale computer. Determinante il supporto di sua moglie, Monica Olioso. Max Fanelli ha sempre specificato che la sua non è una battaglia personale, ma una lotta per i diritti. Se il Parlamento approverà una legge sull'eutanasia legale il 54enne potrebbe non usufruirne.

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