Europee, Di Maio: “Sono andate male, ma nessuno mi ha chiesto dimissioni. Ora riorganizzazione M5s”
Il Movimento 5 Stelle, con Luigi Di Maio, è l'ultimo partito a commentare l'esito delle elezioni europee. Il capo politico pentastellato lo fa con una conferenza stampa convocata al Mise in cui ammette la sconfitta del Movimento e promette lealtà al contratto di governo. "Nessuno ha chiesto le mie dimissioni", spiega ancora Di Maio parlando della sua posizione all'interno del M5s. Lo stesso Di Maio assicura che ora partirà la fase di riorganizzazione del suo partito e compie un'analisi del voto, riconoscendo la sconfitta:
Voglio iniziare ringraziando i quattro milioni e mezzo di italiani che hanno votato per il M5s alle europee e ringrazio anche chi non ci ha votato. Noi impariamo e prendiamo una bella lezione. Sono qui anche per fare i complimenti alla Lega, al Pd e a tutti quelli che hanno registrato un incremento alle elezioni. Faccio un augurio a tutti gli eurodeputati eletti. Non sono qui a parlare politichese, per noi le elezioni europee sono andate male. Da queste elezioni apprendiamo una grande lezione, impariamo e non molliamo. Come forza politica il M5s sta correndo una maratona, non i 100 metri. Molta della nostra gente si è astenuta e questo vuol dire che c’è tanto da fare ancora, tante risposte da dare a queste persone che attendono risposte. Ed è per questo che per me ci sono promesse da mantenere e realizzare. Sia promesse fatte il 4 marzo che in questa campagna elettorale, che non abbiamo accantonato. C’è da fare il salario minimo orario, un provvedimento per le famiglie che fanno figli, un serio abbassamento delle tasse. Ho sentito Conte e abbiamo deciso, su mia richiesta, di convocare nel pomeriggio un vertice di governo perché dobbiamo fare ciò che abbiamo promesso agli italiani. Abbiamo tanto da realizzare. Mai come in questo momento c’è bisogno di umiltà e di lavoro, per apprendere dal voto degli italiani, e questa umiltà la dobbiamo rappresentare non solo ascoltando i cittadini ma anche ascoltando il Movimento 5 Stelle. È il momento di dare seguito alla nuova organizzazione, il Movimento ha bisogno della forza di tutti, tutti devono partecipare. La riorganizzazione deve riportare molto più vicino ai territori. Organizzerò degli incontri sul territorio, per rendere il Movimento più efficace, tutelando in maniera più forte l’identità del Movimento a cui non rinunciamo. Voglio portare avanti le promesse ma senza rinunciare mai a dire in questo governo su cosa non siamo d’accordo, arginando proposte su cui non siamo d’accordo. Continueremo a tutelare il contratto di governo da idee che possono essere estremi, da comportamenti che possono anche favorire l’illegalità. L’ho promesso agli italiani, saremo sempre argine di ciò che non ci va bene, con massima lealtà al nostro primo alleato: il contratto di governo.
Di Maio si sofferma sulla situazione interna del Movimento, dicendo che nessuna delle varie anime del partito ha chiesto le sue dimissioni. Il vicepresidente del Consiglio parla anche dei dossier che ora il governo deve seguire, in quella che da tempo viene definita la fase due dell'esecutivo. Si parte dalla Tav, di cui si occupa "il presidente del Consiglio Conte". C'è poi la questione autonomie, che si deve fare ma senza "creare una scuola o una sanità di serie C".