Eurogruppo: oggi sul tavolo gli aiuti alla Grecia e il Fondo salva Stati
Oggi pomeriggio i Ministri delle Finanze dell'Eurozona si riuniranno a Bruxelles per dare il via libera definitivo al secondo programma di aiuti per la Grecia. L'Italia sarà rappresentata da Mario Monti, che parteciperà al vertice in qualità di Ministro dell'Economia. Dopo lo sblocco di 35,5 miliardi di euro dello scorso venerdì, oggi l'Eurogruppo dovrebbe quindi dare l'ok all'erogazione della seconda tranche di aiuti, quella di 94,5 miliardi.
Lo sblocco degli aiuti alla Grecia- Dopo l'operazione di swap dei bond detenuti dai privati– cui hanno aderito circa l'85% dei creditori e che ha di fatto ridotto di 100 miliardi il debito pubblico- il via libera di oggi dovrebbe essere solamente una formalità. Già nella giornata di venerdì, i Ministri delle Finanze hanno dibattuto in videoconferenza delle politiche di risanamento messe in campo dal Paese ellenico, prendendo atto delle sussistenza delle condizioni necessarie per lanciare il secondo programma di aiuti. Il Presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker, a nome dell'organo da lui presieduto, ha precisato in una nota che l'Eurozona può procedere all'esborso del contributo fornito dall'Eurozona all'operazione". "Confido che le difficili misure decise con il governo di Atene, porteranno il Paese sulla via del risanamento"- ha dichiarato il il Ministro delle finanze tedesco Wolfang Schaeuble, non escludendo, però, che in futuro il Paese ellenico possa avere bisogno di ulteriori aiuti.
Il rafforzamento del Fondo salva Stati- Prevista per oggi anche la discussione sull'aumento dei due Fondi di salvataggio (Efsf ed Esm). Difficile che però si possa arrivare a una decisione definitiva già oggi, dato che la cancelliera tedesca Angela Merkel non sembra aver ancora sciolto le proprie perplessità al riguardo: la Germania, infatti, ha sempre osteggiato il potenziamento dei Fondi di salvataggio e, a meno di clamorose novità, non cambierà idea nell'immediato.
La questione del deficit spagnolo- Possibile che sul tavolo dell'Eurogruppo di oggi approdi anche la questione del deficit spagnolo. Il Paese iberico ha riconosciuto che, nel 2012, il rapporto tra deficit e Pil raggiungerà il 5,8%, percentuale abbastanza lontana rispetto al 4,4% ipotizzato. Si tratta di un dato che chiama in causa anche il Portogallo e tutti quei Paesi che, pur ponendo in essere le politiche di rigore chieste in special modo dalla Germania, non vedono comunque alcun barlume di ripresa, ma che, anzi, sono alle prese con un peggioramento dei propri numeri. Un punto, questo, sul quale i Ministri delle finanze dovranno comunque riflettere. Probabile, quindi, un dibattito anche sulla tensione tra politiche di austerità e stimoli alla crescita.