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Eterologa, i Nas contro la clinica di Antinori: “Gravi irregolarità”

In seguito all’ispezione dei Carabinieri del Nas alla Clinica Matris di Milano, dove opera il professore Severino Antinori, sarebbero emerse diverse irregolarità. Il ginecologo da parte sua si difende parlando di un “clamoroso bluff”.
A cura di Susanna Picone
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Alla vigilia del via libera del decreto che recepisce le linee guida degli esperti sulla fecondazione eterologa, che il ministro della Salute Beatrice Lorenzin vuole portare nelle prossime ore in Consiglio dei ministri, il quotidiano La Stampa riporta quelli che sarebbero stati i risultati dell’ispezione compiuta nei giorni scorsi dai carabinieri nella Clinica Matris di Milano, dove opera il professor Severino Antinori. In quella clinica sarebbero emerse gravi irregolarità e ora Antinori dovrà vedersela con un procedimento penale già aperto dalla procura di Milano, alla quale i Carabinieri dei Nas hanno trasmesso una informativa scottante sui materiali sequestrati. Materiali che Antinori non avrebbe consegnato agli stessi Nas nel corso della prima ispezione. Si parla di ovociti e liquido seminale di provenienza ignota e sprovvisti di documentazione sanitaria attestante l’esito negativo di test anti Hiv, epatite e sifilide, oltre che quelli genetici per scongiurare la trasmissione di altri gravi malattie. E ancora gameti e ovociti, sempre di provenienza ignota e senza documentazione sanitaria, utilizzati per nove fecondazioni eterologhe eseguite tra giugno e luglio.

Si difende dalle accuse il professore Antinori

Nel corso del blitz è stata sequestrata anche “documentazione attestante le movimentazioni bancarie della società”, dei movimenti cioè che secondo i carabinieri nasconderebbero il pagamento dei donatori, vietato in Italia. Il professore Antinori, raggiunto al telefono dal quotidiano, ha respinto le accuse e ha parlato di un “clamoroso bluff”. Il professore ha spiegato di aver consegnato l’elenco di donatori e donatrici con le iniziali dei nomi per tutelare la loro privacy e di aver fornito per ciascuno attestati della clinica su test sanitari e mappatura cromosomica. Antinori ha anche aggiunto che non c’è stato alcun pagamento dei donatori e che chiederà il dissequestro del materiale biologico “nel quale ci sono anche embrioni che rischiano di morire”.

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