Eternit, è il giorno della sentenza conclusiva. Guariniello: “Un processo storico” (VIDEO)
Il processo Eternit è ormai giunto alla conclusione. È prevista per le 13.15 di oggi, in un’aula a Torino gremita di familiari delle vittime e giornalisti, la lettura della sentenza per le vittime dell’amianto. Gli accusati di disastro doloso sono il magnate svizzero Schidheiny e il barone belga De Cartier.
“ Come ogni pm, l'accusa si aspetta sempre una sentenza di condanna. ”
Raffaele Guariniello
“Il processo più importante nel mondo e nella storia in materia di sicurezza del lavoro”, così il procuratore Raffaele Guariniello ha parlato del processo Eternit che aspetta la sua sentenza più attesa. Oggi, dinanzi al Tribunale di Torino, si concluderà il processo Eternit per le vittime dell’amianto con una sentenza prevista alle 13.15. L’aula del Tribunale è piena di giornalisti e di fotografi, molti di loro non hanno trovato nemmeno un posto a sedere. Al palazzo di giustizia di Torino inoltre sono arrivati 26 pullman, da Casale Monferrato (dove si sono registrate il maggior numero di vittime) e da altre parti di Italia e non solo. Tutti sono a Torino per ascoltare il verdetto del più grande processo mai celebrato in Italia (e in Europa) per l’amianto. I numeri di cui si parla sono drammatici: 6392 le parti civili, quasi tremila i morti e i malati per la fibra killer, almeno 2300 le vittime negli stabilimenti italiani. 1500 i morti a Casale, lo stabilimento più grande in Italia che è stato chiuso nel 1986.
C’è stato un grande interesse da parte di tutti i paesi in cui si è lavorato l’amianto. Questa è la dimostrazione che si può fare un processo. Bisogna lavorare per fare giustizia, noi abbiamo avuto aiuto da tutte le istituzioni.
1500 le persone giunte per assistere alla lettura della sentenza – Guariniello, appena arrivato nell’aula di Torino, ha parlato con un giornalista mostrando la soddisfazione ma ricordando che “assistiamo ancora a una grande ingiustizia: ci sono paesi in cui si lavora questo materiale con lo scafandro e altri in cui lo si maneggia senza protezioni”. Guariniello fa parte del pool dell’accusa insieme a Gianfranco Colace e Sara Pannelli: in 62 udienze, dal 2009, hanno cercato di dimostrare come i capi della Eternit avessero continuato, pur consapevoli della pericolosità dell’amianto, a mantenere operative le fabbriche per ricavarne profitto e che avessero omesso di far usare delle adeguate protezioni, mascherine o guanti, al fine di evitare che migliaia di persone si ammalassero.
“ Qualunque sia il verdetto, adesso si sa che l'amianto uccide. ”
Bruno Pesce
L’accusa di 20 anni per ognuno dei due imputati – Guariniello, durante l’arringa finale, ha chiesto 20 anni per ognuno dei due imputati (il magnate svizzero Stephan Schmidheinv e il barone belga Louis De Cartier De Marchienne, accusati di disastro doloso) mentre la loro difesa, sostenendo che entrambi siano innocenti, hanno risposto dicendo che all’epoca dei fatti non si conosceva la pericolosità dell’eternit e che sono passati troppi anni per cui risulta difficile ritrovare documenti o testimonianze e preparare così un’adeguata difesa. L’avvocato Cesare Zaccone, uno dei legali della difesa, ha infine rinunciato ad un’ultima replica.