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Guerra in Ucraina

Guerra Russia-Ucraina, Zelensky vede spiragli di pace: “I negoziati oggi sono più realistici”

Nel suo videomessaggio di mercoledì 16 marzo, il presidente ucraino parla dei negoziati in corso definendo più realistiche le prospettive di pace e di accordo con la Russia. E ai politici europei dice: “Venite a Kiev”.
A cura di Redazione
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“Le negoziazioni oggi sembrano più realistiche”, grazie ai “nostri eroi ci stanno dando più tempo per negoziare”. Nel suo consueto video messaggio all'alba di un nuovo giorno di invasione della Russia in Ucraina, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che parla sui social dal suo studio di Kiev, si lascia andare a un cauto ottimismo, aprendo per la prima volta a spiragli di pace. Lo fa dopo il quarto round di negoziazioni, che aveva già detto essere “andato bene”, nel pomeriggio, e dopo aver incassato la visita dei premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia, che sono andati a Kiev, rischiando le bombe, per portagli solidarietà.

“Ogni guerra ha bisogno di un accordo”

“La terza settimana di invasione è quasi finita e noi vogliamo la pace e vogliamo vincere – esordisce Zelensky – Però dobbiamo avere pazienza e continuare a lottare”, sapendo che “ogni guerra ha bisogno di un accordo”. Si rivolge poi, il presidente ucraino ai russi: ai “coscritti che stanno morendo”, ai generali che commettono “ogni giorno nuovi crimini di guerra”, ultimi dei quali la morte di due giornalisti uccisi dall'artiglieria, Oleksandra Kuvshykova e Pierre Zakrzewski , in ragione della quale Zelensky chiede “sanzioni ancora più severe”. E ancora: ai cittadini, cui si rivolge direttamente dicendo loro che sanno “che succederà se non vi opporrete: anni di povertà e miseria e un regime che vi tratterà come ora tratta gli ucraini”. L'ultimo pensiero è per i giornalisti russi, dopo la protesta in diretta tv di Marina Ovsyannikova, arrestata e rilasciata, cui dice che se continueranno “a  dare informazioni false e a giustificare crimini di guerra” saranno a rischio quando la guerra sarà finita: “Dimettetevi, lasciate il lavoro”, è il suo invito.

“Venite a Kiev”

La seconda parte del videomessaggio di Zelensky, come di consueto è per i ringraziamenti. “Oggi i primi ministri di tre paesi sono venuti a Kiev (Polonia, Repubblica Ceca Slovenia, ndr) – ricorda -. Mi ha fato molto piacere, è un supporto importante quando Kiev è sotto assedio. Sarebbe bello anche altri politici europei venissero a Kiev. È pericoloso, ma è importante. Più gli occhi del mondo sono qua, più siamo forti”. Ringrazia anche il Canada, Zelensky, per le armi e per le sanzioni contro la Russia. Così come il presidente Usa Joe Biden e il congresso americano, a cui parlerà oggi, mercoledì 16 marzo. E ringrazia anche i parlamentari ucraini: “Il parlamento sta lavorando, c'è unità politica in Ucraina – spiega – e i partiti che lavorano assieme e smontano il mito degli invasori, secondo cui il parlamento non rappresenta tutto il popolo”. Un ultimo pensiero ai profughi, che lasciano le città grazie ai corridoi umanitari – “29mila ucraini sono stati evacuati da Sumy, 20mila da Mariupol”. E ai combattenti delle città: “Sono grato a chi resiste”.

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