Zelensky sospetta che Putin sia morto, ma Mosca lo smentisce: “È vivo, lo accetti”
"Non è sicuro che Vladimir Putin sia ancora vivo". La dichiarazione è forte e arriva direttamente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Parlando in video collegamento a un incontro con la stampa alla Victor Pinchuk Foundation a margine del World Economic Forum, il numero uno di Kiev si è chiesto se fosse Putin "a prendere ancora le decisioni" in Russia, sottintendendo che nella recente visita a San Pietroburgo invece di Putin avrebbe potuto essere una controfigura.
"Non capisco bene con chi parlare e di cosa. Non sono sicuro che il presidente russo sia davvero lui", ha risposto Zelensky a una domanda sulla possibilità di riprendere i colloqui di pace.
Ma immediata è arrivata la risposta del Cremlino. Il portavoce Dmitri Peskov ha dichiarato: "È chiaro che Zelensky preferirebbe che non esistesse né la Russia, né Putin. Sia l'una, che l'altra sono per l'Ucraina e Zelensky un grosso problema", hanno ribattuto le agenzie di stampa russe.
"Ma prima se ne rende conto – ha aggiunto – prima l'Ucraina si rende conto che la Russia e Putin esistono ed esisteranno, e che prima o poi dovranno rinunciare a tutto ciò che è russo, meglio sarà per un paese come l'Ucraina", ha detto sempre Peskov ai giornalisti.
A riprova di ciò, il presidente russo, riprendendo una tradizione interrotta l'anno scorso in tempo di pandemia, ha anche fatto il bagno gelato per le celebrazioni di ‘Kreshenie‘, l'Epifania ortodossa. A differenza del passato, però, del bagno del presidente nella classica buca nel ghiaccio a forma di croce non ci sono foto né video, ha fatto sapere il portavoce.
Intanto, continuano gli attacchi russi in Ucraina. Questa mattina in tutto il Paese è scattato l'allarme antiaereo, che è terminato poco fa, probabilmente causato, come riporta il Guardian, dal decollo di aerei russi decollati da una base in Bielorussia, dove le forze aeree bielorusse e russe sono impegnate in esercitazioni congiunte.
Per questo, l'Ucraina ha invitato oggi gli alleati occidentali ad "aumentare significativamente" le loro consegne di armi per contrastare l'esercito russo. L'appello si rivolge a 12 Paesi, tra cui Germania e Turchia, che hanno carri armati Leopard che Kiev chiede da tempo.
"Facciamo appello a tutti gli Stati partner che hanno già fornito o intendono fornire assistenza militare, invitandoli ad aumentare in modo significativo il loro contributo", hanno sollecitato in una dichiarazione congiunta i ministri della Difesa e degli Esteri ucraini, Oleksii Reznikov e Dmytro Kuleba. "Accogliamo con favore la decisione coraggiosa e tempestiva del Regno Unito di trasferire carri armati Challenger 2 in Ucraina", si legge nella dichiarazione.