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Zelensky: “Se le sanzioni dell’Occidente fossero realmente dure, la guerra sarebbe già finita”

In altre parole, se l’Occidente avesse preso misure più drastiche contro Mosca, l’economia russa sarebbe già in ginocchio e questo non permetterebbe al Cremlino di continuare la guerra. Lo dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista a Die Zeit.
A cura di Annalisa Girardi
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Se le sanzioni fossero davvero severe, l'invasione russa dell'Ucraina si sarebbe già fermata. A dirlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista con il settimanale tedesco Die Zeit che sarà pubblicata domani. Se le misure dell'Occidente contro la Russia fossero veramente dure, "l'offensiva si sarebbe già fermata", ha detto, sottolineando che "si stanno ancora comprando petrolio e gas russi" e che "le società occidentali operano ancora sul mercato russo nascondendosi dietro varie scuse". In altre parole, se l'Occidente avesse preso misure più drastiche contro Mosca, l'economia russa sarebbe già in ginocchio e questo non permetterebbe al Cremlino di continuare la guerra.

"Sì, ci sono sanzioni e ne siamo grati. Ma siamo sottoposti a un attacco che ricorda i peggiori della seconda guerra mondiale. Ecco perché le sanzioni devono essere ulteriormente inasprite", ha aggiunto Zelensky. Che quindi ha chiesto a chi non si è ancora mosso in quella direzione di "fermare prima di tutto l'esportazione di prodotti petroliferi e di gas". Una decisione, lo ricordiamo, già presa da Stati Uniti e Gran Bretagna, e di cui potrebbe discutere anche il Consiglio europeo che si riunirà domani a Versailles. E ancora, ha proseguito il presidente ucraino: "I porti del mondo devono essere chiusi alle navi russe. I vettori merci devono interrompere l'invio e la ricezione di merci da o verso la Russia. Tutte le banche russe dovrebbero essere escluse dal sistema Swift senza eccezioni. Sono cose concrete che si possono fare".

Secondo Zelensky, inoltre, "bisognerà fare ancora di più per proteggere gli Stati baltici, la Polonia, la Moldova, la Georgia e altri vicini alla Russia da un'invasione". Del resto, secondo il capo del governo di Kiev, anche la Polonia sarebbe a rischio. Putin, ha detto ancora, "vuole disintegrare l'Europa, esattamente come l'Ucraina". Oltre alla Polonia, nel mirino del Cremlino ci sarebbero anche gli Stati baltici, la Moldavia e la Georgia. Perché nulla di tutto questo accada, Zelensky è tornato a chiedere di istituire al più presto una No Fly Zone sull'Ucraina. Un'opzione però scartata dall'Occidente, in quanto vorrebbe dire trascinare la Nato nella guerra. Almeno "potrebbe darci gli aerei da combattimento ed i sistemi di difesa aerea con cui potremmo mettere in sicurezza i nostri cieli", ha detto Zelensky.

Infine il presidente ucraino ha commentato: "Credo che la minaccia della guerra nucleare sia un bluff. Una cosa è essere un assassino, altra cosa è essere un suicida. Si minaccia con le armi nucleari solo quando il resto non funziona". Per poi concludere: "L'invasione russa non è stata una sorpresa, ma la sua brutalità sì. Però sono con il mio popolo. Quando l'Ucraina è con te ti senti sicuro. Questo è un principio di base che molti nell'Occidente dovrebbero emulare".

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