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Guerra in Ucraina

Zelensky se la prende con quattro Paesi europei: “State facendo poco per aiutarci contro Putin”

Nel suo discorso ai leader europei Zelensky se la prende con Portogallo, Irlanda e Germania, colpevoli di essere riluttanti a nuove sanzioni contro la Russia e soprattutto con l’Ungheria di Viktor Orban, ancora neutrale.
A cura di Redazione
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“Ogni giorno la vittoria è più vicina, è impossibile per noi non vincere questa guerra”. ll presidente ucraino Volodymyr Zelensky si rivolge così ai suoi connazionali nel suo consueto messaggio social notturno, in cui fa il punto sulla resistenza ucraina all'invasione russa. Lo fa dopo un mese esatto dal giorno in cui i carri armati di Vladimir Putin sono entrati nel suo Paese, chiedendosi se l'avrebbero fatto, a posteriori, “se avessero saputo che sarebbe durata tanto”, avvalorando la tesi che Mosca preconizzasse una guerra lampo.

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È un messaggio insolitamente breve, quello di Zelensky, che arriva dopo una giornata di intense e continue interlocuzioni con la comunità internazionale, come lui stesso ricorda: “Oggi ho parlato alla Nato, al G7, al summit dell’Unione Europea e ho avuto scambi d'opinione col presidente della Lituania, col primo ministro di Israele e del Regno Unito, e col presidente egiziano Al Sisi. A tutti  ho ribadito che vogliamo la pace, che anche il popolo russo vuole la pace”.

Nel suo discorso ai leader europei, avvenuto nella tarda serata di giovedì 24 marzo, però Zelensky ha detto anche molto altro. Ha sì delineato la distruzione e il danno della Russia al suo Paese e ha ringraziato l'Europa per essersi unita nel sostegno all'Ucraina, ma ha anche rimproverato i leader europei di aver agito troppo tardi per fermare la Russia: “Avete applicato sanzioni e di questo vi siamo grati, perché sono passi importanti – ha detto – Ma l'avete fatto tardi e c'erano altre possibilità", riferendosi al fatto che sanzioni preventive forse la Russia non sarebbe entrata in guerra. In particolare Zelensky ha parlato del gasdotto Nord Stream 2, che avrebbe dovuto essere bloccato prima per impedire alla Russia di innescare una crisi del gas.

In particolare, il presidente ucraino se l'è presa con tre Paesi in particolare – Germania, Irlanda e Portogallo – colpevoli di essere in ritardo o riluttanti ad adottare misure contro Putin e ancora di più con l‘Ungheria di Viktor Orban per la sua posizione neutrale: “"Una volta per tutte: devi decidere da che parte stare", ha detto rivolgendosi al presidente ungherese, a lungo stretto alleato di Vladimir Putin. All'Ungheria, Zelensky chiede di smettere di esitare sulle sanzioni e di far passare le armi verso l'Ucraina, e riferendosi al famoso memoriale delle Scarpe sulla riva del Danubio a Budapest, un monumento alle vittime dei massacri da parte delle forze fasciste e filo-naziste durante la seconda guerra mondiale, ha continuato, rivolgendosi sempre a Orban: "Guarda quelle scarpe. E vedrai come le uccisioni di massa possono accadere di nuovo nel mondo di oggi. Ed è quello che la Russia sta facendo adesso a noi”

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