Zelensky ringrazia Draghi: “Italia garante della nostra sicurezza, ma vogliamo più armi e sanzioni”
”Popolo ucraino, oggi ho buone notizie per voi”. È con l'annuncio di vittorie militari che si apre il consueto videomessaggio notturno diffuso via social del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “L’esercito Ucraino sta recuperando il terreno perso. Irpin è stata liberata. E abbiamo allontanato i russi anche da Kiev”, spiega. La strada della controffensiva è ancora lunga, tuttavia: “I russi controllano ancora i territori a nord di Kiev, la situazione rimane tesa ovunque nel Paese, con 143 bambini morti, Mariupol bloccata, e zero corridoi umanitari. – frena Zelensky – E nonostante le grandi perdite che hanno subito, i russi sono ancora qui”.
Il corollario è semplice: “Abbiamo ancora bisogno di tempo e di armi”, spiega Zelensky. Che aggiunge di aver “parlato con tanti leader di Paesi amici, come il presidente canadese Trudeau, il cancelliere tedesco Scholz e il presidente del consiglio italiano Draghi e sono tutti concordi nel fornirci più armi e nel porre in essere sanzioni più dure contro la Russia”. Relativamente alla telefonata con Draghi, Zelensky spiega di averlo ringraziato per aver acconsentito che l'Italia sia uno dei garanti della sicurezza mondiale , ossia uno dei Paesi che in 24 ore risponda militarmente a un’eventuale nuova aggressione in Ucraina.
Relativamente alle sanzioni, invece, Zelensky chiede più rapidità: “Contro la Russia c’è bisogno di sanzioni preventive, non dobbiamo aspettare che facciano disastri per punirli – spiega il presidente ucraino -. Va messo un embargo sul loro gas e sul loro petrolio, prima che usino armi chimiche. Mettetevi nei nostri panni: dobbiamo aspettare un attacco chimico perché il mondo si decida a smettere di comprare gas e petrolio dai russi?”. Annuncia, a tal proposito di aver insediato un gruppo di esperti che analizzi le sanzioni alla Russia e vede quanto sono efficaci e quanta possibilità hanno di aggirarle: “Gli ucraini non devono morire per la mancanza di coraggio del resto del mondo”