Guerra Ucraina, Zelensky prepara la battaglia finale di Mariupol: “Faremo di tutto per salvare la nostra gente”
“Abbiamo fatto un meeting su Mariupol, e anche se non posso rivelare i dettagli, stiamo facendo di tutto per salvare la nostra gente”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto video al Paese diffuso in nottata e diffuso su tutte le piattaforme social. Il presidente ucraino ha raccontato come vi sia stata un'importante riunione con i vertici militari, dell'intelligence e politici sulla situazione di Mariupol. All'incontro, spiega Zelensky, hanno partecipato il comandante in capo delle forze armate Valery Zaluzhny, il capo di stato maggiore generale Serhiy Shaptala, il capo della direzione principale dell'intelligence Kyrylo Budanov, il comandante della guardia nazionale Yuriy Lebid, il ministro dell'Interno Denis Monastyrsky, il capo dei servizi di sicurezza Ivany Bakanov, il capo ufficio della presidenza Andriy Yermak e il capo della delegazione ucraina ai colloqui con la Russia, David Arahamiya. Al centro dell'incontro, la necessità di aprire un varco nell'assedio della città per sostenere le truppe del battaglione Azov asserragliate attorno all'acciaieria Azovstal, nell'area portuale della città.
Armi e sanzioni
“Sono sicuro che vediate sui media tutte le analisi su quanto durerà la guerra – ha detto anche Zelensky – Chi dice settimane, mesi, anni. Anche io sento diverse previsioni, e ho fonti più dirette dei media, sulla forza militare dell’esercito russo, sullo tenuta della loro economia, sullo stato emozionale della società russa. Tuttavia molto dipende anche dagli strumenti di pressione che metteremo in campo contro la Russia. I nostri successi militari sono significativi, ma non sufficienti. Le sanzioni sono significative, ma non abbastanza. Dobbiamo vincere altre battaglie sul campo e proporre sanzioni più devastanti per far finire la guerra il prima possibile. ”. La richiesta del presidente ucraino è sempre la stessa: “A chi dice che la guerra durerà anni, rispondo: dateci armi e la pace arriverà prima – spiega -. Così come il prossimo pacchetto di sanzioni alla Russia e l’embargo del petrolio russo e l’isolamento totale del loro sistema bancario.Il mondo democratico occidentale dovrà ammettere che i soldi che da alla Russia per l’energia sono soldi per la distruzione della democrazia”.
La ricostruzione del Paese
Incoraggianti sono infine i tentativi di far ripartire il Paese, dopo cinquantuno giorni di invasione, perlomeno nelle zone non coinvolte dagli scontri: “Quattro quinti delle imprese ucraine sono tornate a lavorare in aree sicure – spiega Zelensky – I trasporti funzionano, il commercio sta ripartendo ovunque non ci sono gli occupanti, è iniziato anche il raccolto. Abbiamo anche iniziato a riempire il questionario per diventare membri dell’Unione Europea. E stiamo facendo di tutto per sminare il Paese e per riparare le reti infrastrutturali che i russi hanno distrutto, per far ripartire le scuole. Stiamo facendo di tutto per ridare agli ucraini quella normalità che i russi hanno distrutto. Il problema dei russi è che gli ucraini non accetteranno mai l’occupazione russa – conclude il presidente ucraino – La Russia ha perso l’Ucraina per sempre”.