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Guerra in Ucraina

“Zelensky è scampato a 12 attentati dei servizi segreti russi”. La rivelazione in un libro su Biden

In almeno dodici occasioni i servizi segreti russi avrebbero tentato di uccidere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che in due casi è riuscito a salvarsi  grazie ai “dettagli forniti dalla Cia”, l’intelligence statunitense. Lo rivela il libro “The Fight of His Life: Inside Joe Biden’s White House”.
A cura di Davide Falcioni
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In almeno dodici occasioni i servizi segreti russi avrebbero tentato di assassinare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che in due casi è riuscito a salvarsi  grazie ai "dettagli forniti dalla Cia", l'intelligence statunitense.

I piani dei servizi segreti russi sarebbero stati intercettati addirittura "prima dello scoppio del conflitto". La tesi – pubblicata dal quotidiano britannico The Indipendent – è contenuta nell'anteprima del libro di Chris Whipple incentrato sul presidente Usa, Joe Biden, dal titolo "The Fight of His Life: Inside Joe Biden's White House".

Secondo Whipple "il direttore della Central Intelligence Agency, Bill Burns, si è recato a Kiev prima dell'inizio della guerra della Russia contro l' Ucraina per informare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky di un piano russo per assassinarlo".

Svariati sono i dettagli che sembrano collimare con la tesi dello scrittore: proprio nel febbraio del 2022, appena iniziò l'offensiva su vasta scala del presidente Putin, le forze speciali russe erano entrate a Kiev nel tentativo – fallito – di dare la caccia ai leader ucraini, incluso il presidente Zelensky.

Nel suo libro, Whipple sostiene anche che il presidente ucraino avrebbe "rifiutato gli avvertimenti dei funzionari statunitensi, secondo i quali Mosca avrebbe presto lanciato la più grande invasione di terra dalla fine della seconda guerra mondiale".

ONU: almeno settemila civili uccisi dall'inizio della guerra

Di certo a non salvarsi sono stati migliaia di civili. Secondo l'ultimo dato fornito dall'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) più di settemila sono stati uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione: "La maggior parte delle vittime civili registrate sono state causate dall'uso di armi esplosive con effetti su vasta area, inclusi bombardamenti di artiglieria pesante, sistemi di razzi a lancio multiplo, missili e attacchi aerei", ha affermato l'OHCHR.

L'Onu ha affermato di poter confermare 7.031 morti civili, ma ritiene che il bilancio effettivo delle vittime sia "notevolmente più alto" data la conferma in attesa di molti rapporti e l'inaccessibilità delle aree in cui si stanno svolgendo intensi combattimenti.

La maggior parte delle morti civili registrate si sono verificate nelle aree controllate dal governo dell'Ucraina: 6.536 rispetto alle 495 registrate nelle aree controllate dalla Russia. L'OHCHR non ha attribuito la responsabilità delle morti.

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