Zelensky dice no a qualsiasi accordo di pace con la Russia che non comprenda la Crimea
Qualsiasi negoziato di pace che non comprenda la Crimea è una perdita di tempo. È quanto ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una intervista al Financial Times, aggiungendo di essere "pronto a valutare opzioni per la liberazione non militare della Penisola".
"Capisco che tutti sono confusi dalla situazione e da cosa succederà alla Crimea. Se qualcuno è pronto ad offrirci una via per liberare la Crimea in modo non militare, non potrò che essere favorevole", ha detto il numero uno di Kiev, definendo il conflitto in corso una "guerra di forza e resilienza".
Ma il conflitto non potrà finire finché non ci sarà la ritirata della Russia dal territorio ucraino: "Dobbiamo riavere tutti i territori… perché credo che il campo di battaglia sia la strada (da seguire) quando non c’è la diplomazia. Se non possiamo riprenderci tutta la terra, la guerra viene semplicemente congelata. È una questione di tempo prima che ricominci".
Le parole di Zelensky non sono ovviamente piaciute a Mosca. A commentarle è stato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass, che ha precisato che la Russia esclude che l'Ucraina possa riconquistare la Crimea.
La cessione della Penisola sarebbe "l'alienazione di un territorio russo" e questo per Mosca "è fuori discussione", ha detto Peskov. "Tali dichiarazioni – ha aggiunto il portavoce – mostrano ancora una volta l'impreparazione, la mancanza di volontà e l'incapacità della parte ucraina di risolvere il problema con mezzi non militari".
Per quanto riguarda l'altro tema all'ordine del giorno sulla guerra, e cioè l'attacco alle infrastrutture energetiche ucraine con blackout e conseguente rischio congelamento per la popolazione durante l'inverno, Zelensky ha detto sempre al Financial Times: "È stato il tipo di incidente che non succedeva da non so quanti anni, forse 80-90 anni: un Paese nel continente europeo completamente senza luce".