Zelensky conferma: “La controffensiva ucraina è iniziata”. ONU: “Dopo crollo diga allarme epidemie”
L'attesa controffensiva ucraina è entrata nel vivo. A confermarlo è stato oggi il presidente Volodymyr Zelensky nel corso di una conferenza stampa congiunta con il premier canadese. "Non parlerò nei dettagli", ha specificato il leader di Kiev, che ha però risposto a distanza alle dichiarazioni del presidente russo sul fatto che le forze ucraine starebbero "subendo perdite significative". "Sono quotidianamente in contatto con i nostri comandanti delle varie direzioni. Tutti sono ora di umore positivo. Fatelo sapere a Putin", ha rimarcato Zelensky.
Il ministero della Difesa britannico ha affermato che "in alcune aree le forze ucraine sono penetrate nella prima linea di difesa russa", sottolineando tuttavia che in altre zone "i progressi ucraini sono stati più lenti". Quanto alle performance russe, secondo i funzionari britannici "sono state contrastanti: alcune unità stanno probabilmente conducendo manovre di difesa, altre si sono ritirate con disordine, mentre aumentano le notizie di vittime russe a causa del ritiro attraverso campi minati".
I russi: "Distrutti 4 carri armati Leopard"
Già nella giornata di ieri erano state diffuse alcune fotografie che mostravano mezzi ucraini donati dall'Occidente distrutti. Le forze armate russe hanno confermato oggi di aver respinto l'avanzata ucraina nella regione di Zaporizhzhya e in quella del Donetsk meridionale e di aver inflitto pesanti perdite alle forze nemiche. "Le perdite totali delle forze ucraine nelle aree sopra menzionate in un giorno ammontano a 300 soldati, 9 carri armati, inclusi 4 Leopard, e 11 veicoli da combattimento per la fanteria, inclusi 5 Bradley americani", ha affermato il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov.
ONU: "Allarme mine ed epidemie dopo il crollo della diga"
Nel frattempo secondo il capo degli Affari Umanitari dell'ONU, Martin Griffiths, la crisi umanitaria dell'Ucraina è "enormemente peggiorata" dopo la rottura della diga di Kakhovka. Il funzionario ha ricordato che 700.000 persone hanno bisogno di acqua potabile e che l'inondazione dei terreni agricoli in uno dei più importanti granai del mondo causerà una "cascata di problemi", tra cui la riduzione delle esportazioni di cereali, l'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari a livello globale e la riduzione della disponibilità di cibo per milioni di persone più bisognose.
Finora, ha precisato Griffiths, insieme alle ong ucraine le Nazioni Unite hanno raggiunto 30.000 persone nelle aree allagate sotto il controllo ucraino. L'alto funzionario ha anche dichiarato di aver incontrato l'ambasciatore russo all'Onu per ottenere l'accesso alle aree controllate dai russi al fine di aiutare le persone colpite dalle inondazioni. Intanto le autorità ucraine fanno sapere che le persone soccorse e di fatto salvate dall'inondazione sono circa 2.600.
L'episodio della diga di Kakhovka costringe a guardare in faccia anche uno dei rischi più subdoli di alcuni conflitti, quello posto dalle mine. Non si contano in Ucraina, e adesso vengono trascinate dalle acque liberate dalla diga danneggiata, disseminandosi in ogni dove, ponendo rischi e danni per anni a venire.