Zelensky celebra l’affondamento della nave Moskva: “Le navi russe avanzano solo verso il basso”
“Siamo al 50esimo giorno di invasione, dopo che gli occupanti russi ce ne avevano dati al massimo cinque”. In piedi all'esterno del suo palazzo presidenziale a Kiev Volodymyr Zelensky celebra la resistenza del popolo ucraino nel suo consueto messaggio notturno diffuso via social. È un messaggio rivolto al suo popolo, soprattutto, ma anche ai governi che ancora rifiutano di sostenere la resistenza ucraina con più sanzioni contro la Russia e più armi per Kiev: “La Russia non ha iniziato la guerra il 24 febbraio scorso – ricorda Zelensky – Sono arrivati da noi nel 2014, hanno occupato la Crimea, l’hanno resa una base militare, hanno reso il Mar Nero uno dei mari più pericolosi al mondo, hanno iniziato una cinica guerra nel nostro Donbass. Hanno ucciso 14mila persone durante quel periodo. Come ha risposto il mondo a tutto questo? La domanda rimane retorica: alcuni stanno dibattendo ancora sulla severità della sanzioni alla Russia, mentre i russi stanno ripetendo sulla nostra terra quel che di più terribile l’Europa vide durante la seconda guerra mondiale”.
Ricorda, Zelensky, che la Russia sta preparando una massiccia offensiva nel Donbass, “il suo principale obiettivo”, una terra in cui “non vogliono che una pietra rimanga in piedi”, per ricordare al mondo quanto l’Ucraina abbia bisogno di armi per difendersi: “Perché i russi vogliono distruggere le nostre città? Non sono domande a cui riusciamo a dare risposta, ma che ci mostrano solo quanto sia assurda questa invasione”.
Le parole del presidente ucraino arrivano poche ore dopo l'affondamento dell’incrociatore russo Moskva – che Zelensky celebra rilevando ironicamente che le navi russe “avanzano solo verso il basso” – e dopo le polemiche ha indicato il presidente tedesco Frank Walter Steinmeier persona non grata a Kiev, in quanto “tiepido”, come tutta o quasi la politica tedesca, nel fornire nuovi armi all'Ucraina e nel comminare nuove sanzioni alla Russia: “Mi ricordo i primi giorni dell’invasione, quando il mondo ci diceva che non avremmo resistito. Tutti facevano il tifo per noi, ma alcuni mi dicevano di scappare, di non provare nemmeno a resistere – dice Zelensky – Gli occupanti sono responsabili di tutto quel che è successo in Ucraina, ma in questi cinquanta giorni Ho visto politici che agivano come non avessero potere. E non politici avere più forza e coraggio di tanti supposti statisti”.
Chi ha mostrato coraggio, semmai, sono gli Ucraini: “In questi cinquanta giorni siamo diventati gli eroi del mondo”, scandisce il presidente ucraino, rivolgendosi ai suoi connazionali. Ma la pace è ancora molto lontana.