UcrainaRussia, Zelensky: “A Mariupol i russi usano i cadaveri per costruire scenografie e incolparci delle stragi”
"Servono più sanzioni, servono sanzioni più audaci". Al termine del 43esimo giorno di guerra il presidente ucraino Zelensky ha fatto il consueto punto della situazione, ed è tornato a chiedere che vengano inasprite le misure economiche contro la Russia. Come di consueto, però, ha fatto appello a tutti gli alleati per un implemento delle forniture militari: "L'Ucraina ha bisogno di armi che ci consentano di vincere sul campo di battaglia. E questa sarà la sanzione più forte contro la Russia tra tutte quelle possibili". Zelensky ha quindi rivendicato dei successi non solo sul terreno, ma anche sul fronte diplomatico: "L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di sospendere l'adesione della Russia al Consiglio per i diritti umani. Sono grato a quegli Stati che hanno sostenuto questa decisione. La Russia non ha nulla a che fare con il concetto di diritti umani già da molto tempo. Forse un giorno cambierà. Ma finora, lo stato russo e l'esercito russo sono la più grande minaccia del pianeta alla libertà, alla sicurezza umana, al concetto di diritti umani in quanto tali. Dopo Bucha, questo è già ovvio". Poi il leader ucraino ha aggiunto: "Sono iniziati i lavori per rimuovere le macerie a Borodyanka… lì è molto peggio, ci sono ancora più morti. E cosa accadrà quando il mondo scoprirà tutta la verità su ciò che l'esercito russo ha fatto a Mariupol? Lì, in quasi tutte le strade, c'è ciò che il mondo ha visto a Bucha e in altre città della regione di Kiev. La stessa crudeltà. Gli stessi crimini efferati".
Zelensky ha quindi avvisato: "Ci stanno arrivando sempre più informazioni sul fatto che i propagandisti russi stanno preparando, per così dire, una ‘risposta speculare' allo shock di Bucha. Mostreranno le vittime a Mariupol come se fossero state uccise non dai militari russi, ma dai difensori ucraini della città. Per fare questo, gli occupanti stanno raccogliendo i cadaveri per le strade e li utilizzano per elaborati scenari di propaganda. Abbiamo a che fare con invasori a cui non è rimasto nulla di umano. Per giustificare le loro stesse uccisioni, prendono le persone assassinate e le usano come scenografia. E questo è un crimine di guerra separato, per il quale ciascuno dei propagandisti sarà ritenuto responsabile".