Yulia Navlnaya, moglie di Navalny: “Putin ha preso in ostaggio la salma di Alexei”
Yulia Navalnaya, la moglie di Alexei Navalny, morto a 47 anni il 16 febbraio scorso in un carcere siberiano, ha accusato il leader del Cremlino Vladimir Putin di aver preso in ostaggio il corpo dell'oppositore per costringere sua madre ad accettare una sepoltura segreta. "Nove giorni da quando Putin ha ucciso mio marito… ma a quanto pare uccidere non è bastato, ora ha preso in ostaggio la sua salma, umiliando sua madre per costringerla ad accettare una sepoltura segreta", ha detto la donna in un video pubblicato online.
La moglie di Alexei Navalny ha promesso di continuare la lotta per il marito. A nove giorni dalla morte dell'oppositore, lei denuncia le autorità russe di aver messo in atto ricatti per cercare di organizzare un "funerale segreto". "Putin è l'unico responsabile" della situazione attuale, colui che dà gli ordini, "lo stesso che ama mostrare di essere un cristiano devoto", ha detto ancora la moglie del dissidente, nel video che mostra il presidente a diversi eventi pubblici legati alla Chiesa ortodossa. "Lo avete torturato in vita e ora continuate a torturarlo nella morte", ha accusato ancora Yulia Navalnaya.
Da più di una settimana la madre di Navalny sta cercando di recuperare i resti di suo figlio. Due giorni fa Lyudmila Navalnaya ha trascorso 22 ore all'interno della sede del comitato investigativo di Salekhard provando invano a insistere col suo legale al fine di poter riavere il figlio. E secondo quanto ha riferito ieri, le hanno posto la condizione per la restituzione del corpo che la sepoltura fosse segreta.
Oggi la vedova di Navalny ha parlato anche del secondo anniversario della guerra in Ucraina, che cade oggi e che il presidente russo ha giustificato con la difesa dei valori tradizionali: "Dite di combattere contro il male occidentale che interferisce con i nostri valori tradizionali, ma uccidete soltanto. Bombardate i civili di notte, con missili tenuti nelle chiese".