Yemen, trafficante costringe 50 migranti adolescenti a tuffarsi in mare. E’ strage
Circa cinquanta migranti di nazionalità etiope e somala – tutti adolescenti – sono stati deliberatamente annegati questa mattina da uno scafista al largo della costa dello Yemen. A renderlo noto è l'Oim, l'Organizzazione internazionale per la migrazione. Il trafficante avrebbe costretto 120 giovani e giovanissimi a gettarsi in mare vedendo, vicino alla costa, qualcuno che temeva fossero le autorità. A seguito di un normale giro di perlustrazione, lo staff dell'Oim ha trovato i resti di 29 migranti africani sepolti dai sopravvissuti sulla spiaggia, nella provincia yemenita di Shabwa lungo il golfo di Aden. Gli operatori delle Nazioni Unite hanno anche prestato soccorso a 27 ragazzi scampati alla strage che erano rimasti sulla spiaggia, mentre altri superstiti erano fuggiti. I dispersi sarebbero 22. "Erano tutti piuttosto giovani, l'età media era di circa 16 anni", ha dichiarato la portavoce dell'Oim Olivia Headon che ha definito l'accaduto "scioccante e disumano".
Laurent de Boeck, il capo della missione Oim nello Yemen, ha affermato: "I sopravvissuti ci hanno detto che il contrabbandiere è già tornato in Somalia per continuare la sua attività e raccogliere altri migranti da portare nello Yemen seguendo la stessa strada. La sofferenza dei migranti su questa rotta è enorme. Troppi i giovani pagano i trafficanti con la falsa speranza di un futuro migliore ", ha concluso de Boeck.
Le acque tra il Corno d'Africa e lo Yemen sono una delle rotte più frequentate dai trafficanti di esseri umani nel tentativo di entrare nei paesi del Golfo.
Da oltre due anni è in corso in Yemen un conflitto che ha causato almeno 10mila vittime e 40mila feriti. Il paese è bombardato dall'Arabia Saudita, nazione che in questi anni si è avvalsa delle forniture militari occidentali. L'Italia, in tal senso, ha inviato decine di carichi di bombe prodotte in Sardegna.