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Yemen, primo raid Usa ordinato da Trump: uccisi un soldato americano e tre terroristi

È stato lanciato a sorpresa all’alba di domenica 29 gennaio il primo attacco dell’era Trump in Yemen, nei pressi della città di Radaa. Secondo fonti locali, in totale sarebbero 14 i morti, tra cui tre membri di Al Qaeda e a un soldato americano.
A cura di Ida Artiaco
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Quattordici persone sono state uccise, secondo fonti militari, in un raid americano in Yemen, tra cui tre terroristi legati ad Al Qaeda e un membro delle forze speciali statunitensi. È questo il bilancio del primo raid ordinato a sorpresa, all'alba di domenica 29 gennaio, dal neoeletto presidente a stelle e strisce Donald Trump. L'attacco, come riferiscono forze di sicurezza e esponenti tribali yemeniti, è stato lanciato nei pressi della città di Radaa, nella provincia di Bayda, circa 270 chilometri a sudest della capitale Sanaa. Nello scontro a fuoco altri tre soldati americani sono rimasti feriti durante il "difficile atterraggio" di un elicottero impiegato per il trasporto delle truppe nell'area. Danneggiato e impossibilitato a decollare, il velivolo è stato intenzionalmente distrutto.

Tra le vittime, anche tre presunti leader di Al Qaeda identificati nei fratelli Abdel-Rauf e Sultan al-Dhahab e in Seif al-Joufi. La famiglia al Dhahab è considerata alleata del gruppo terroristico, che, secondo fonti della sicurezza, è concentrata nella provincia Bayda. Un terzo membro della stessa famiglia, Tareq al Dhahab, è stato ucciso in un precedente raid Usa, anni fa. Ma un portavoce della provincia, Aref al-Amri, ha smentito la notizia, dichiarando che invece i tre fossero membri delle forze filogovernative che combattono i ribelli Houthi sostenuti dall'Iran. Lo scontro, hanno detto ancora le fonti, è durato circa 45 minuti e il fuoco dei militari Usa ha causato il ferimento o la morte di circa 20 persone, tra cui alcuni sauditi che erano sul posto.

Intanto, il Pentagono ha confermato la morte del soldato americano. "Siamo profondamente addolorati per la perdita di uno dei nostri membri del servizio d'élite – ha annunciato il generale Joseph Votel, comandante del Comando centrale americano -. I sacrifici sono molto profondi nella nostra lotta contro i terroristi che minacciano i popoli innocenti in tutto il mondo". La notizia del raid arriva proprio nel giorno in cui infiamma in tutto il mondo la polemica sulla decisione presa dall'inquilino della Casa Bianca di chiudere i confini americani ai profughi in arrivo da setti paesi mediorientali a maggioranza islamica, tra cui anche lo Yemen.

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